Crisi sanitaria a Pozzuoli. Proteste e blocchi di treni a Napoli *
Napoli si è svegliata ancora una volta con l’odore di fumo misto a quello di rifiuti bruciati nell’aria. Nella notte tra lunedì e martedì ancora roghi e proteste legati all’emergenza rifiuti. Sono stati circa 66 gli interventi dei vigili del fuoco per incendi che hanno interessato cumuli di immondizia abbandonata nelle strade, soprattutto nell’hinterland a nord di Napoli e nelle fasce vesuviana e flegrea, tra i comuni di Melito, Afragola e Giugliano. Le proteste sono giunte poi a Marigliano, dove dovrebbe essere creato un sito di stoccaggio, con l’occupazione della sede comunale.
Manifestazioni anche per le strade di Pozzuoli, dove è scattato l’allarme igienico-sanitario. La commissione straordinaria che amministra il comune ha inviato una ulteriore richiesta al Commissario per i rifiuti, Gianni De Gennaro, per sollecitare un radicale intervento di pulizia della città. «Anche in relazione alle notizie acquisite dal locale commissariato di polizia - si afferma - la situazione dell’ordine pubblico e dell’igiene sanitaria rischia di divenire assolutamente ingestibile».
Alla protesta contro i rifiuti, si è unito oggi il malcontento della popolazione campana contro disoccupazione ed emergenza sanitaria. Teatro della manifestazione è stato la stazione centrale di Napoli dove, poco dopo le 10,30, centinaia di disoccupati si sono riuniti sui binari, provocando il blocco delle partenze e degli arrivi. All’occupazione, durata circa tre ore, hanno preso parte il Coordinamento di lotta per il lavoro, l’Unione disoccupati organizzati, il Movimento corsisti di Acerra e gli operatori socio sanitari.
Intanto il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, ha rimandato all’approvazione del Piano sullo smaltimento dei Rifiuti ogni considerazione sulla possibilità di realizzare in città un Termovalorizzatore, opzione proposta ieri dal presidente dell’Unione Industriali, Giovanni Lettieri. «Stiamo lavorando, Giunta e Consiglio, per redigere il Piano per la raccolta differenziata - ha detto la Iervolino - adesso c’è anche un nuovo assessore regionale che dovrà inserire questo Piano in quello globale. Attendiamo e valuteremo, anche perchè io non ho preclusioni aprioristiche, ma neppure soluzioni miracolose».
Non è stato tranquillo nemmeno il "day after" di Savignano Irpino. Dopo un lunedì di scontri tra manifestanti e forze dell’ordine, con un bilancio di dodici persone contuse, il prefetto di Avellino, Ennio Brasco, ha confermato che la discarica di Contrada Pustarza si farà. Ma ha anche proposto, riferiscono membri del comitato di tutela del territorio di Savignano Irpino, «un baratto». Il prefetto avrebbe, infatti, detto che «la Provincia lascerebbe stare il sito di contrada Pustarza in cambio di quello in contrada Ischia». Una discarica per un’altra discarica. Anche se, avvertono dal comitato, «l’ex commissario straordinario e prefetto, Alessandro Pansa, l’aveva dichiarata inidonea». Ma, il problema per il comitato rimane: «La discarica è sempre nel comune di Savignano Irpino e lontana soltanto due chilometri dall’altra».
Il sindaco di Savignano Irpino, Oreste Ciasullo, è pronto a uscire dal Partito Democratico «se non ci saranno iniziative concrete sul fronte dell’emergenza rifiuti». In particolare, dice Ciasullo «prima si deve eliminare la discarica di Contrada Pustarza e poi dal territorio del comune di Svignano Irpino».
In attesa che aprano le nuove discariche individuate dal decreto del luglio scorso e dopo lo stop alla riapertura dei vecchi siti, perchè inadatti, si tenta la carta del trasporto di spazzatura in Germania. Ben 200 mila tonnellate per un’operazione che dovrebbe consentire una pulizia radicale delle strade.
* l’Unità, Pubblicato il: 19.02.08, Modificato il: 19.02.08 alle ore 19.26