La previsione negativa dei meteorologi britannici
Clima: il 2007, anno più caldo di sempre.
Il fenomeno di El Nino nel sud Pacifico prelude a un innalzamento delle temperature. Conseguenze: alluvioni, siccità e disastri *
ROMA - Il 2007 sarà l’anno più caldo di sempre. L’ente metereologico nazionale della Gran Bretagna, lo afferma con certezza: non ci saranno precedenti altrettanto torridi nel passatto, almeno da quando misurazioni certe sono state effettuate, permettendo quindi raffronti. Il motivo principale, secondo la Bbc che ha raccolto l’allarme degli scienziati inglesi, è la corrente di El Nino sull’Oceano Pacifico, che farà salire la temperatura globale, dando origine ad un esteso periodo di caldo. Il Me sostiene che una serie di altri fattori concomitanti potrebbe spingere le temperature medie al di sopra del livello record del 1998, che finora rimane l’anno più caldo registrato. L’anno appena trascorso è risultato invece il sesto più caldo.
EFFETTO NINO - «Questo dato rappresenta un ulteriore avviso del cambiamento climatico in corso nel nostro pianeta», ha detto Katie Hopkins, scienziata del Met. I dieci anni più caldi registrati finora sono concentrati nel periodo che va dal 1994 a oggi, in una serie di rilevamenti che iniziò un secolo e mezzo fa, secondo i dati forniti dall’agenzia climatica delle Nazioni Unite. Secondo i metereologi inglesi, c’è il 60% di possibilità che la media delle temperature sia uguale o superiore a quella registrata nel 1998. Secondo gli esperti la combinazione dell’effetto El Nino e quello deill’aumento dei gas serra sarà particolarmente pericolosa e sono convinti che le temperature medie subiranno un aumento che va dai 2 ai 6 gradi con conseguenze gravi, dal maggiore scioglimento dei ghiacciai, all’aumento del livello del mare ad alluvioni e violente tempeste. Non è la prima volta che El Nino viene chiamato in causa come responsabile di vasti cambiamenti climatici. Il fenomeno (riscaldamento delle acque del Sud pacifico) è già in corso dalla fine del 2006 ma i suoi effetti si fanno sentire con un certo ritardo sulle temperature del pianeta e dunque le conseguenze a livello climatico si avvertiranno nel corsodel 2007. «C’è un intervallo piuttosto lungo, circa 4 mesi tra El Nino e il riscaldamento globale delle temperature - spiega Chris Folland, capo del centro di ricerca sul clima di Hadley -Ci siamo serviti di due metodi per prevedere gli effetti di El Nino: uno statistico e l’altro matematico, analizzando anche i dati registrati nei precedenti 50 anni. Così abbiamo ricavato una probabilità del 60% di un’annata da caldo record, il che significa che è più probabile che accada che il contrario».
* Corriere della Sera, 04 gennaio 2007