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Il "logo" della "Sapienza" ... è diventato un "che rubino"!?

L’INCUBO NON E’ FINITO. MAGISTRATI PERICOLO PUBBLICO. POLITICA, GIUSTIZIA, COSTITUZIONE: FUORI DAL BERLUSCONISMO!!! Domande e riflessioni di Gian Carlo Caselli.

lunedì 8 ottobre 2007 di Federico La Sala
[...] penso che una buona bussola sia ricordare l’intreccio fra inefficienza organizzativa e tentativo di «governare i giudici» che ha contrassegnato la maggioranza di centrodestra della passata legislatura. Un intreccio indirizzato all’indebolimento della giurisdizione come garanzia del rispetto delle regole, nel quadro più generale della concentrazione del potere e della riduzione delle funzioni di controllo (cui era funzionale anche la riforma della Costituzione respinta dal referendum (...)

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> L’INCUBO NON E’ FINITO. POLITICA, GIUSTIZIA, COSTITUZIONE: FUORI DAL BERLUSCONISMO!!! Una domanda di Gian Carlo Caselli. La riforma voluta dal centrodestra comprendeva dieci decreti. Il Senato ne ha mantenuti in vigore 9 su 10 !!!

mercoledì 4 luglio 2007


-  Il plenum del Consiglio superiore della magistratura interviene sull’attività di spionaggio sui giudici
-  "Il Sismi ha svolto un’attività estranea ai compiti dei servizi fatta per intimidire e far perdere credibilità"

-  Toghe spiate, Csm contro il Sismi
-  "Fu il servizio e non settori deviati"
*

ROMA - E’ stato il Sismi e non i "settori deviati" del servizio a svolgere l’attività di spionaggio nei confronti magistrati che è venuta alla luce con la scoperta dell’archivio di via Nazionale a Roma. A dirlo è una risoluzione approvata all’unanimità dal Plenum del Csm.

Secondo il Consiglio superiore della magistratura il Sismi ha svolto un’attività "estranea" ai suoi compiti con lo scopo "intimidire" e far "perdere credibilità " ai magistrati.

Il vicepresidente del Csm Nicola Mancino, prima dell’approvazione da parte del plenum di Palazzo dei marescialli aveva dichiarato che "c’è stato uno sviamento di poteri da parte del Sismi. L’attività del servizio è andata al di là delle proprie attribuzioni e competenze".

La risoluzione del Csm arriva dopo le dichiarazioni dell’ex funzionario Pio Pompa che aveva voluto sminuire l’importanza dell’archivio. "La quasi totalità del materiale sequestrato nei miei pc personali - aveva scritto nella dichiarazione spontanea consegnata ieri pomeriggio al pm Pietro Saviotti - proviene da fonti aperte (internet, organi di informazioni, etc.). Le informazioni contenute nei files attinenti a magistrati sono tutte, ribadisco tutte, di fonte pubblica, giornalistica o informatica".

* LA REPUBBLICA, 4 luglio 2007


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