«Vogliono intimidirci, in gioco la libertà di espressione» *
Il senatore a vita Emilio Colombo, il giorno dopo il passaggio della Finanziaria a Palazzo Madama, è amareggiato. «Non mi aspettavo una reazione così violenta. Sono uscito dal Senato impressionato. Con questi sistemi e metodi si indeboliscono le istituzioni democratiche. Si indebolisce il Parlamento, che è una delle strutture democratiche del Paese».
Senatore Colombo, la destra vi ha messo sul banco degli imputati...
«Ma questi urlatori hanno letto la Costituzione? Chi autorizza a fare questa distinzione tra i senatori eletti, quelli di diritto e quelli nominati dal Presidente della Repubblica? Dicono che non siamo stati eletti. Ma io sono stato eletto in Italia per 50 anni. Ad una tornata elettorale per le europee ricevetti un milione di consensi. Per anni, in termini percentuali, sono stato tra i più votati in Italia».
Cosa l’ha ferita nel comportamento dell’aula di palazzo Madama?
«Ognuno di noi ha la sua dignità, e noi non possiamo essere feriti nella nostra dignità mentre in Parlamento esercitiamo le nostre funzioni. Non è ammissibile. Non so in quale sede dobbiamo vederci per un chiarimento sulla Costituzione».
Pensa di appellarsi al Presidente della Repubblica?
«No. Io credo che dovremmo rimanere sul piano politico più che su quello giuridico-costituzionale. Sul banco degli imputati non ci sono i senatori a vita. In gioco c’è la libertà di voto e la responsabilità di ciascuno dei membri del Parlamento di esprimere il proprio voto. Si tende a intimidire. A influire sulla libertà di voto e sul giudizio politico di ciascuno. Sono fatti gravi. Toccano il fondamento della Costituzione, la libertà e la responsabilità».
La destra afferma che avete disatteso il vostro ruolo «istituzionale»...
«Se io ho votato la Finanziaria è, prima di tutto perché ho sentito la responsabilità di evitare il caos. Cosa sarebbe successo se venerdì sera fosse caduto il governo?».
Non è però la prima volta che voi senatori a vita finite nel mirino del centrodestra...
«È il problema del nostro bipolarismo che non ha le caratteristiche del bipartitismo dei Paesi anglosassoni. Qui l’opposizione entra in Parlamento solo con l’obiettivo di far cadere il governo e non con la responsabilità di discutere delle leggi e del governo. Ma così si consuma il bipolarismo, e ciò che le Camere rappresentano».
Chiedono anche al Presidente della Repubblica di nominare dei senatori a vita culturalmente più vicini al centrodestra...
«La nomina dei senatori a vita è una prerogativa del Presidente della Repubblica. E nessuno ha il diritto di influire in una scelta che è nei poteri del Capo dello Stato».
La Finanziaria che ha votato le piace?
«Certo ho molte critiche alla Finanziaria che è stata licenziata dal Senato. Sembra sempre una tavola imbandita in cui tutti spingono per chiedere qualcosa. Non mi piace, ad esempio, la scelta sull’assunzione dei precari. Ma vede io ho partecipato, nella mia vita, a 8-9 bilanci dello Stato. E a me hanno insegnato che in quelle occasioni mi dovevo vestire di blu, con la giacca e la cravatta, perché quello della Finanziaria è un atto solenne. Un atto che implicitamente è un atto di fiducia. La legge di Bilancio è una legge di fiducia».
* www.unita.it, Pubblicato il: 17.12.06. Modificato il: 17.12.06 alle ore 13.17