ATEISMO E IDOLATRIA
di don Aldo Antonelli
Questa notte è stata un pò lunga e, nel lungo vegliare, mi si è posta, impertinente, una domanda: "Aldo, ma perché ti danno tanto fastidio le credulità feticiste dei molti credenti, mentre provi solidarietà verso l’ateismo dei non-credenti?".
Mi sono tornate a mente le riflessioni che ho esposta a commento della XII stazione della Via Crucis che ho scritto e che è stata recentemente pubblicata dalle Edizioni Messaggero Padova.
«Quando fu mezzogiorno si fece buio su tutta la regione sino alle tre dei pomeriggio. Alle tre Gesù gridò molto forte: "Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato7’» (Mc 15, 33,34).
Dopo queste parole di Cristo, gli atei, i cosiddetti senzadio non sono nostri nemici, ma sono coloro che sperimentano esattamente quel che Cristo ha sofferto in croce.
Non solo.
L’Ateismo, in quanto «destructio idolorum» e non erezione di nuovi idoli, la Fede lo conosce come momento interno a se stessa.
Ciò che si oppone alla Fede non è l’ateismo, ma l’idolatria.
«Io sono convinto che il progetto capitalista attuale sia una idolatria...Sono convinto che nessuna eresia dei secoli passati abbia nociuto tanto al cristianesimo quanto l’idolatria attuale» (Arturo Paoli).
Fin qui la citazione del libretto.
In effetti il maggior ostacolo per il credente lo si trova non nell’ateismo, ma nell’idolatria (per perversione del senso di Dio o sua sostituzione con altri dei) scoperta soprattutto nelle strutture di dominio. "L’idolatria - scrive Pablo Rchard - trasforma i soggetti (persone) in cose e le cose (merci, mercato, tecnologia) in soggetti. E’ la radice del peccato sociale".
Questo è quanto per oggi.
Piccola pubblicità! Chi fosse interessato ad acquistare il libretto della Via Crucis "La Croce e le croci", se di Avezzano può rivolgersi alla libreria cattolica. Diversamente è reperibile presso qualsiasi libreria cattolica o ordinarlo direttamente alle Edizioni Messaggero di Padova.
Aldo