Il cesareo è tecnicamente riuscito, ma per la bimba non c’era più niente da fare
THIENE (Vicenza) - E’ stata eseguita ieri l’autopsia su Noemi, la bambina nata morta all’ospedale di Thiene. L’esame autoptico, conferito per stabilire i motivi del decesso, non è stato determinante. Non sono state trovate cause di morte che potrebbero essere legate allo stato di salute della neonata. Era insomma una bambina sana e non presentava patologie. Così come avrebbero stabilito i referti delle ecografie e degli esami eseguiti durante la gravidanza. Resta da eseguire l’esame istologico sulla placenta. Sarà invece decisivo l’incidente probatorio che dovrà stabilire quando si è staccata la placenta. Dalla risposta a questo quesito dipendono le eventuali responsabilità dei medici che avevano preso in cura la donna. Quello che dovrà essere capito è se ci sia stato un parziale o totale distacco della placenta. Ma soprattutto in che momento sia successo. Christina Taube era arrivata in ospedale giovedì scorso alle 8.30 col marito Francesco Panozzo. Accusava dolori al ventre. La sofferenza fetale della bambina che portava in ventre è stata invece individuata 6 ore dopo, vero le 14.30. Solo a quel punto è stata preparata la sala operatoria per un intervento di urgenza. Malgrado un intervento chirurgico tecnicamente riuscito per Noemi non c’era più niente da fare.
E’ proprio sulla ricostruzione cronologica dei fatti che potrà essere stabilito se siano state seguite le procedure o se invece ci sia stata negligenza da parte dei sanitari. Quello che il consulente dovrà accertare non appena gli verrà affidato l’incarico, attraverso la documentazione medica, è a che ora si sia verificato il distacco, e, se possa essere avvenuto diverso tempo prima rispetto al momento del parto. Sarà necessario comprendere anche se le perdite ematiche fossero sintomatiche, e in caso di risposta positiva, perché non siano state considerate importanti. La donna infatti ne aveva dato notizia verso la mattinata, ma, secondo la famiglia, non erano state valutate. Insomma la consulenza dovrà suggerire se sia stato fatto tutto il possibile per portare a buon fine la nascita della bambina o se siano stati trascurati sintomi evidenti. Nel registro degli indagati sono stati iscritti per omicidio colposo il ginecologo Carlo Dorizzi e l’ostetrica Laura De Munari.
Romina Varotto