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"KOYAANISQATSI" ("Life out of Balance")

ALLARME WWF. Pubblicato il ’’Living Planet Report 2006’’: entro il 2050, il collasso della TERRA.

martedì 24 ottobre 2006 di Federico La Sala
[...]
entro il 2050 le risorse della Terra non saranno più sufficienti, se continueremo a sfruttarle a questi ritmi. Sono le conclusioni del "Living Planet Report 2006", l’ultimo rapporto del WWF, giunto alla sua sesta edizione, presentato oggi a livello mondiale proprio da uno dei paesi a più rapido sviluppo, la Cina. "Fare dei cambiamenti che migliorino i nostri standard di vita e riducano il nostro impatto sulla natura non sarà facile - ha detto il direttore generale di Wwf (...)

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> ALLARME WWF. Pubblicato il ’’Living Planet Report 2006’’: entro il 2050, il collasso della TERRA.

giovedì 26 ottobre 2006

TERRA MADRE 2006

IL CAPO DELLO STATO INTERVIENE A TERRA MADRE

Napolitano: «Impegno contro il cieco sfruttamento»

«Non è possibile sfruttare in modo discriminato le risorse naturali»

(www.lastampa.it, 26/10/2006)

TORINO. «Non è possibile sfruttare senza sosta e in modo discriminato le risorse naturali e da Italia e Unione europea deve giungere un chiaro impegno per tutelare l’ambiente». È questo il messaggio che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha lanciato intervenendo alla cerimonia inaugurale di ’Terra madrè a Torino, l’incontro mondiale tra oltre 1600 comunità del cibo.

«L’Italia e l’Europa possono svolgere un importante ruolo per affrontare la grande sfida della tutela di un ambiente troppo spesso devastato da una crescita senza regole - ha detto Napolitano - e da un cieco sfruttamento di risorse preziose e limitate come l’acqua e la terra».

Al capo dello Stato non è certo sfuggito l’ultimo rapporto del Wwf sulla riduzione impressionante delle materie prime e delle risorse alla quale la Terra andrà incontro se lo sfruttamento prosegue al ritmo degli ultimi anni. E, davanti ai delegati di 144 Paesi del mondo riuniti a Torino, Napolitano indica la strada da seguire: si deve partire anzitutto «dalla consapevolezza dei limiti e delle insufficienze del passato - ha aggiunto Napolitano - e da una rinnovata attenzione ai temi dello sviluppo, riconoscendo anzitutto l’importanza che per i Paesi più poveri ha tuttora l’agricoltura e favorendo quindi le loro produzioni con un’apertura effettiva dei nostri mercati ai loro prodotti».

Deve, insomma, attecchire «una nuova idea di agricoltura - insiste Napolitano - che indichi valori di vita, modelli di consumo, comportamenti verso l’ambiente naturale e modalità di lavoro e impiego all’intera società e che operi per salvaguardare la qualità delle produzioni agroalimentari locali».

Per «una nuova idea di agricoltura» che contempli la salvaguardia delle produzioni agroalimentari locali, ma anche l’apertura dei nostri mercati ai prodotti dei Paesi più poveri, è necessario, ha aggiunto Napolitano, «un complesso e articolato sforzo nel quale credo possa avere un grande e positivo ruolo la creazione ’di una retè che coinvolga tutte le realtà e le figure sociali interessate: i contadini, gli allevatori e i pescatori, gli artigiani, i produttori locali e i cuochi, le università e i centri di ricerca».

Il capo dello Stato ha sottolineato l’importanza dell’impegno e del contributo dell’Italia «come e più di quanto ha fatto finora affinché davvero la nostra terra sia una madre per tutti». «Dare possibilità di lavoro e di sviluppo ai contadini e ai produttori di cibo nei loro Paesi - ha concluso Napolitano - è certamente una delle vie maestre per combattere il triste fenomeno del lavoro forzato e di tutte le forme di sfruttamento del lavoro che, purtroppo, si vanno sempre più diffondendo anche nei nostri Paesi».


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