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UNA CATTOLICA, UNIVERSALE, ALLEANZA "EDIPICA"!!! IL MAGGIORASCATO: L’ORDINE SIMBOLICO DELLA MADRE, L’ALLEANZA DELLA MADRE [GIOCASTA] CON IL FIGLIO [EDIPO], REGNA ANCORA COME IN TERRA COSI’ IN CIELO

DONNE, UOMINI E VIOLENZA: "Parliamo di FEMMINICIDIO". Dalla democrazia della "volontà generale" alla democrazia della "volontà di genere". L’importanza della lezione dei "PROMESSI SPOSI", oggi. Una nota di Federico La Sala

IL MAGGIORASCATO. La crisi epocale dell’ordine simbolico di "mammasantissima" ("patriarcato": alleanza Madre-Figlio).
martedì 8 gennaio 2013 di Federico La Sala
Foto. Frontespizio dell’opera di Thomas Hobbes Leviatano.
[...] l’esame della vicenda della monaca di Monza “alle genti svela / di che lagrime grondi e di che sangue” una società basata sulla proprietà e sul maggiorasco e mostra di essere, senza alcun dubbio, un contributo critico di altissimo livello, degno di stare a fianco del Discorso sull’origine della disuguaglianza di Rousseau e della cosiddetta “accumulazione originaria” del Capitale di Marx (ma anche, se si (...)

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> DONNE, UOMINI E VIOLENZA: "Parliamo di FEMMINICIDIO". --- “Non uscite da sole”. Il muro della violenza soffoca le donne (di Chiara Daina)

venerdì 18 gennaio 2013

“Non uscite da sole”

Il muro della violenza soffoca le donne

Stupri e omicidi sono il segno più evidente di un disagio diffuso in ogni ambiente sociale

di Chiara Daina (il Fatto, 18.01.2013

C’è la violenza psicologica, sottile e logorante. C’è quella sessuale. E le botte. Tre forme di aggressione da parte degli uomini nei confronti delle donne che si consumano tra le mura domestiche. Poi c’è lo stupro, subìto da uno sconosciuto, lungo una strada, in un parco, di sera o di giorno, non importa.

Quello di Bergamo, nella notte tra il 10 e 11 gennaio, ha interessato una ragazza di 24 anni. Doveva essere una serata tranquilla con le amiche, è finita in una tragedia che lascerà un segno indelebile. Alle due del mattino la ragazza esce dal bar Divina, nel “borgo d’oro”, è diretta verso la sua macchina, quando un uomo alla guida di un’utilitaria inizia a inseguirla. Le offre un passaggio. Lei rifiuta. Allora le blocca il passaggio. La sbatte sul cofano di un’auto vicina, le alza la gonna, la palpeggia e la violenta. L’autore, un kosovaro di 32 anni, il giorno dopo finisce agli arresti domiciliari.

“Non uscite da sole” è il commento del procuratore capo di Bergamo, Francesco Dettori, come se a trattenere gli impulsi debbano essere le donne e non, piuttosto, gli uomini. Ma il loro principale nemico è in casa. Secondo gli ultimi dati Istat, 5 milioni di donne hanno subito violenze carnali e quasi 4 milioni violenze fisiche per mano di partner o ex-partner; mentre un milione sono state vittime di uno stupro.

ANCHE I FEMMINICIDI confermano il legame parentale: degli oltre duemila casi in Italia tra il 2000 e il 2011, 7 su 10 sono avvenuti in famiglia. Forse bastano questi dati a smentire le parole del pm. “Gli uomini violenti hanno una doppia personalità: fuori fanno gli amiconi, in casa perdono il controllo e aggrediscono moglie o fidanzata” spiega Oliana Maccarini, presidente dell’Associazione Aiuto donna presente con uno striscione alla fiaccolata di sabato a Bergamo contro la violenza alle donne, cui hanno partecipato 300 cittadini, compreso il sindaco accompagnato dalla moglie.

“Le considerano incapaci di gestire figli e soldi, le svalutano, le minacciano fino a esercitare un controllo feroce su ogni movimento, levandogli tutte le amicizie” continua Maccarini. La violenza non fa distinzioni di ceto sociale, ma più è elevato e più si ha vergogna ad ammetterla. Il 70 per cento dei casi riguarda donne con figli. “Di solito si rivolgono al nostro centro quando i bambini sono già grandi - afferma la presidente di Aiuto donne -, per anni resistono, senza chiedere aiuto”. Arrivano da sole, dopo aver trovato il sito online o grazie al passaparola. Si fidano perché gli viene garantito l’anonimato.

Nel centro operano 25 volontari, di cui tre psicologhe e cinque avvocati, che offrono consulenze gratuite. “Le aiutiamo a cercare un lavoro e una casa, a dargli nuove motivazioni: gli dimostriamo che non sono delle nullità ma che, al contrario, hanno molte risorse dentro di sè”. Precisando: “Se per anni hanno contenuto la violenza del partner, tutelando i figli, significa che sono piene di energie, che ora però vanno indirizzate verso nuovi obiettivi, primo fra tutti quello di imporsi dei limiti col marito, superati i quali lei deve allontanarsi”. Fondata nel 1999, con 50 utenti, l’associazione nell’ultimo anno ha contato oltre 200 ingressi.

Aiuto donne fa parte della Rete nazionale contro la violenza D. I.re, che comprende 54 centri dislocati per la penisola, ed è un esempio di quel-l’Italia virtuosa che, nonostante la crisi e i tagli pazzi della politica, continua indefessa a lavorare per il bene della società, anche a gratis.

A quelle che si illudono che il partner un giorno cambi, Maccarini non lascia dubbi: “L’uomo, nonostante le promesse, diventerà più manesco”. Per evitare fabbriche inutili di dolore, Aiuto donne fa attività di prevenzione nelle scuole (quando ci sono i fondi) spiegando che se il fidanzatino riempie la ragazzina di sms, squilli e attenzioni morbose, tanto da non darle pace, non è sintomo di amore ma di una smania di possesso nei loro confronti. Infine, Maccarini fa il punto: “Senza il sostegno delle istituzioni pubbliche, con il supporto eslusivo del volontariato, i passi in avanti saranno lenti e sempre troppo pochi”.


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