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UNA CATTOLICA, UNIVERSALE, ALLEANZA "EDIPICA"!!! IL MAGGIORASCATO: L’ORDINE SIMBOLICO DELLA MADRE, L’ALLEANZA DELLA MADRE [GIOCASTA] CON IL FIGLIO [EDIPO], REGNA ANCORA COME IN TERRA COSI’ IN CIELO

DONNE, UOMINI E VIOLENZA: "Parliamo di FEMMINICIDIO". Dalla democrazia della "volontà generale" alla democrazia della "volontà di genere". L’importanza della lezione dei "PROMESSI SPOSI", oggi. Una nota di Federico La Sala

IL MAGGIORASCATO. La crisi epocale dell’ordine simbolico di "mammasantissima" ("patriarcato": alleanza Madre-Figlio).
martedì 8 gennaio 2013 di Federico La Sala
Foto. Frontespizio dell’opera di Thomas Hobbes Leviatano.
[...] l’esame della vicenda della monaca di Monza “alle genti svela / di che lagrime grondi e di che sangue” una società basata sulla proprietà e sul maggiorasco e mostra di essere, senza alcun dubbio, un contributo critico di altissimo livello, degno di stare a fianco del Discorso sull’origine della disuguaglianza di Rousseau e della cosiddetta “accumulazione originaria” del Capitale di Marx (ma anche, se si (...)

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> DONNE, UOMINI E VIOLENZA: "Parliamo di FEMMINICIDIO". --- Nei «Promessi sposi» le parole più amate dal nuovo Papa. Il Manzoni di Bergoglio (di Stefania Falasca)

martedì 19 marzo 2013

Nei «Promessi sposi» le parole più amate dal nuovo Papa

Il Manzoni di Bergoglio

di Stefania Falasca (Avvenire, 17 marzo 2013)

Un pomeriggio di qualche anno fa stavo accompagnando padre Bergoglio alla Casa del clero, in via della Scrofa 70, la residenza da dove è partito la mattina del 12 marzo per recarsi al Conclave e dove ha voluto tornare dopo l’elezione per salutare il personale conosciuto in questi anni.

Stavamo camminando. E conoscendo un po’ la sua sensibilità letteraria gli chiesi quali fossero gli autori italiani che amava di più. Mi rispose subito d’istinto: «Alessandro Manzoni. Le pagine dei Promessi Sposi le ho lette e rilette tante volte. Soprattutto i capitoli in cui si parla del cardinale Federigo Borromeo, le pagine dove viene descritto l’incontro con l’Innominato... Ricordi?».

«Sì», risposi, le ricordo benissimo.

«Sono le pagine - riprese - in cui si descrive l’Innominato nel momento immediatamente precedente alla sua conversione, quando, dopo una notte vissuta nel tormento, dalla finestra della sua stanza sente uno scampanare a festa, e di lì a poco, sente un altro scampanio più vicino, poi un altro: ’Che allegria c’è?. Cos’hanno di bello tutti costoro?’. Saltò fuori da quel covile di pruni e, vestitosi, corse ad aprire una finestra e guardò.
-  Al chiarore che pure andava a poco poco crescendo si distingueva nella strada in fondo alla valle gente che passava, altra che usciva dalle case e s’avviava, tutti dalla stessa parte, e con un’alacrità straordinaria. ’Che diavolo hanno costoro? Che c’è d’allegro in questo maledetto paese? Dove va tutta quella canaglia?’. Erano uomini, donne, fanciulli, a brigate, a coppie, soli; e andavano tutti insieme come amici a un viaggio convenuto. Gli atti indicavano una fretta e una gioia comune. Guardava, guardava e gli cresceva in cuore una più che curiosità di saper cosa mai potesse comunicare un trasporto uguale a tanta gente diversa. ’Cos’ha quest’uomo? E perché deve venire?» si chiedeva l’Innominato.

«E poi - mi diceva padre Bergoglio - c’è l’incontro tra i due. Il cardinale Federigo gli andò incontro, con un volto premuroso e sereno e con le braccia aperte come a persona desiderata; e infine l’Innominato, come vinto da quell’impeto di carità, si abbandona a quell’abbraccio e c’è quel silenzio tra i due... un silenzio più eloquente di mille parole, l’uno di fronte all’altro... il misero e la misericordia». Padre Bergoglio parlava piano, mentre camminavamo nel centro di Roma, la città di cui ora è diventato vescovo. E ripeteva le parole del Manzoni mandate a memoria, con quel suo modo lieve e insieme incisivo di dire.

Proprio questo mi è tornato in mente quando con sorpresa l’ho visto affacciarsi dalla loggia centrale di San Pietro, dopo l’elezione che l’ha fatto diventare Papa Francesco. Una delle immagini che resteranno scritte negli occhi e nel cuore di credenti e non credenti è quella di quest’uomo, successore di Pietro, che affacciandosi dal balcone della basilica vaticana si china verso la folla venuta per vederlo. Si china, chiedendo a ciascuno in silenzio una preghiera, confessando il bisogno dell’amore e della misericordia di Dio al pari degli altri uomini.

Stefania Falasca


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