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UNA CATTOLICA, UNIVERSALE, ALLEANZA "EDIPICA"!!! IL MAGGIORASCATO: L’ORDINE SIMBOLICO DELLA MADRE, L’ALLEANZA DELLA MADRE [GIOCASTA] CON IL FIGLIO [EDIPO], REGNA ANCORA COME IN TERRA COSI’ IN CIELO

DONNE, UOMINI E VIOLENZA: "Parliamo di FEMMINICIDIO". Dalla democrazia della "volontà generale" alla democrazia della "volontà di genere". L’importanza della lezione dei "PROMESSI SPOSI", oggi. Una nota di Federico La Sala

IL MAGGIORASCATO. La crisi epocale dell’ordine simbolico di "mammasantissima" ("patriarcato": alleanza Madre-Figlio).
martedì 8 gennaio 2013 di Federico La Sala
Foto. Frontespizio dell’opera di Thomas Hobbes Leviatano.
[...] l’esame della vicenda della monaca di Monza “alle genti svela / di che lagrime grondi e di che sangue” una società basata sulla proprietà e sul maggiorasco e mostra di essere, senza alcun dubbio, un contributo critico di altissimo livello, degno di stare a fianco del Discorso sull’origine della disuguaglianza di Rousseau e della cosiddetta “accumulazione originaria” del Capitale di Marx (ma anche, se si (...)

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> DONNE, UOMINI E VIOLENZA: "Parliamo di FEMMINICIDIO". --- Critiche alla legge - avvocati e magistrati: “Da ripensare”. Snoq: “Riduce la violenza sulle donne a problema di ordine pubblico” (di Maria Novella DE Luca)

mercoledì 11 settembre 2013

Femminicidio, critiche alla legge avvocati e magistrati: “Da ripensare”

Via alla discussione. Snoq: “Riduce la violenza sulle donne a problema di ordine pubblico”

di Maria Novella de Luca (la Repubblica, 11.09.2013)

ROMA - Tempi strettissimi e un testo in gran parte da rivedere. È iniziato tra i dubbi e le critiche il percorso di conversione in legge del decreto sul femminicidio approvato dal Governo, in tutta fretta, nell’agosto scorso. E che approderà in aula per la votazione il 20 settembre prossimo. Decreto che voleva essere (ed è) una risposta urgente e dura al bollettino senza fine di donne uccise ogni giorno, quasi sempre per mano di mariti, fidanzati, compagni, amanti ed ex amanti. Se dauna parte le forze dell’ordine hanno finalmente gli strumenti, con l’arresto in flagranza, per fermare stalker e potenziali assassini, dall’altra avvocati e magistrati avanzano dubbi proprio sul garantismo di queste norme. E gli stessi centri anti-violenza, pur condividendo buona parte delle norme, sottolineano che non bastano le sanzioni, ma sono necessarie misure di sostegno alle vittime. A partire, come dichiara la rete “Dire”, dal rafforzamento dei centri stessi, a oggi uniche realtà che non solo proteggono le donne in pericolo, ma le aiutano a reinserirsi nella società.

Al centro delle critiche ci sono comunque due punti del decreto: l’irrevocabilità della querela (la donna non potrà più ritirare la sua querela verso chi la perseguita), e i nuovi poteri delle forze di polizia. Sostiene con chiarezza che il decreto sul femminicidio «va profondamente ripensato » il presidente dell’Unione Camere Penali Valerio Spigarelli. Nel dettaglio, criticando l’irrevocabilità della querela, il leader dei penalisti ha spiegato che la norma «produrrà paradossalmente effetti antitetici rispetto alle intenzioni del legislatore», in una «via senza ritorno ».

Per l’Anm, associazione nazionale magistrati, i punti critici del testo riguardano «l’appesantimento di alcune procedure» e la previsione di aggravanti solo per alcuni reati e non per altri. Donata Lenzi, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera, sottolinea invece quanto sia stato importante e positivo l’intervento del Governo, affermando però che «punire non basta». «Bisogna sostenere i centri: la rete di assistenza e presa in carico delle donne vittime di violenza e dei loro figli è fondamentale per mettere al riparo le vittime».

Dalle donne di “Se non ora quando” arriva invece una critica dura e globale: «Il testo riduce la violenza contro le donne a un problema di ordine pubblico e la mette sullo stesso piano della violenza negli stadi o dei furti di rame... ». È poi «rischioso», sostengono, prevedere l’irrevocabilità della querela e la procedibilità d’ufficioper i casi di violenza domestica, «in assenza di sostegni per poter accompagnare le donne nella denuncia, nella separazione dal coniuge, nella costruzione di nuovi percorsi di vita». E anche nei casi di allontanamento d’urgenza dall’abitazione familiare, « chi proteggerà la donna da partner o ex disposti a tutto pur di conservare il possesso di lei? Dove andranno gli uomini allontanati? Saranno affidati ai servizi?».

Ragiona Donatella Ferranti, presidente della commissione Giustizia della Camera. «I punti critici - dice Ferranti - sono diversi, ma l’impianto è efficace. Di certo statoprivilegiato l’intervento di ordine pubblico rispetto, ma non dimentichiamoci che ci voleva una misura forte di fronte ad un femminicidio al giorno. E oggi le forze dell’ordine hanno finalmente gli strumenti per intervenire tempestivamente. L’irrevocabilità della querela è invece fondamentale: chi lavora in prima linea sul femminicidio ci ha spiegato che i maschi violenti continuano ad intimidire le proprie vittime pur se reclusi in carcere, e che migliaia di donne revocano la querela per paura. Questa norma potrà invece sostenerle».


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