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UNA CATTOLICA, UNIVERSALE, ALLEANZA "EDIPICA"!!! IL MAGGIORASCATO: L’ORDINE SIMBOLICO DELLA MADRE, L’ALLEANZA DELLA MADRE [GIOCASTA] CON IL FIGLIO [EDIPO], REGNA ANCORA COME IN TERRA COSI’ IN CIELO

DONNE, UOMINI E VIOLENZA: "Parliamo di FEMMINICIDIO". Dalla democrazia della "volontà generale" alla democrazia della "volontà di genere". L’importanza della lezione dei "PROMESSI SPOSI", oggi. Una nota di Federico La Sala

IL MAGGIORASCATO. La crisi epocale dell’ordine simbolico di "mammasantissima" ("patriarcato": alleanza Madre-Figlio).
martedì 8 gennaio 2013 di Federico La Sala
Foto. Frontespizio dell’opera di Thomas Hobbes Leviatano.
[...] l’esame della vicenda della monaca di Monza “alle genti svela / di che lagrime grondi e di che sangue” una società basata sulla proprietà e sul maggiorasco e mostra di essere, senza alcun dubbio, un contributo critico di altissimo livello, degno di stare a fianco del Discorso sull’origine della disuguaglianza di Rousseau e della cosiddetta “accumulazione originaria” del Capitale di Marx (ma anche, se si (...)

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> DONNE, UOMINI E VIOLENZA: "Parliamo di FEMMINICIDIO". -- La Corte europea dei diritti umani ha condannato l’Italia.

giovedì 2 marzo 2017

http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2017/03/02/violenza-donne-la-corte-di-strasburgo-condanna-litalia-_cda0eabd-0c4e-497e-84b2-5ac5572b2d63.html

Violenza donne: la Corte di Strasburgo condanna l’Italia Per ritardi in dare protezione a madre e figlio minacciati

di Redazione *

STRASBURGO. La Corte europea dei diritti umani ha condannato l’Italia per non aver agito con sufficiente rapidità per proteggere una donna e suo figlio dagli atti di violenza domestica perpetrati dal marito (LA STORIA) che hanno poi portato all’assassinio del ragazzo e al tentato omicidio della moglie.

Pm spiega, la donna si allontanò da Centro - Elisaveta "aveva presentato una denuncia ma poi si era allontanata volontariamente dal Centro antiviolenza": lo dice il Procuratore di Udine, Antonio De Nicolo, interpellato dall’ANSA sulla decisione della Cedu in merito all’omicidio di Remanzacco. All’epoca dei fatti De Nicolo non era ancora a capo dell’ufficio friulano ma della vicenda si è occupato quando il Ministero ha chiesto le osservazioni sul caso per sostenere le ragioni dell’Italia. "Ricordo che in un verbale sostenne che le sue precedenti dichiarazioni erano state stracapite, mal interpretate, forse - ha aggiunto De Nicolo - anche per un problema di traduzione". In sostanza - secondo la Procura - la donna avrebbe ridimensionato all’epoca la portata delle accuse e per questo "per forza - ha detto De Nicolo - si era arrivati all’archiviazione dall’accusa di maltrattamenti". "È una tragedia assoluta ma dobbiamo chiederci se c’erano i segnali premonitori per poter cogliere o meno questa terribile vicenda", ha concluso De Nicolo riservandosi di leggere le motivazioni della decisione della Cedu.

I giudici di Strasburgo, la cui sentenza diverrà definitiva tra tre mesi se le parti non faranno ricorso, hanno stabilito che "non agendo prontamente in seguito a una denuncia di violenza domestica fatta dalla donna, le autorità italiane hanno privato la denuncia di qualsiasi effetto creando una situazione di impunità che ha contribuito al ripetersi di atti di violenza, che in fine hanno condotto al tentato omicidio della ricorrente e alla morte di suo figlio". La Corte ha condannato l’Italia per la violazione dell’articolo 2 (diritto alla vita), 3 (divieto di trattamenti inumani e degradanti) e 14 (divieto di discriminazione) della convenzione europea dei diritti umani. I giudici hanno riconosciuto alla ricorrente 30 mila euro per danni morali e 10 mila per le spese legali. Secondo quanto risulta, si tratta della prima condanna dell’Italia da parte della Corte per un reato relativo al fenomeno della violenza domestica.

-   ANSA STRASBURGO 02 marzo 2017 (RIPRESA PARZIALE)


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