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UNA CATTOLICA, UNIVERSALE, ALLEANZA "EDIPICA"!!! IL MAGGIORASCATO: L’ORDINE SIMBOLICO DELLA MADRE, L’ALLEANZA DELLA MADRE [GIOCASTA] CON IL FIGLIO [EDIPO], REGNA ANCORA COME IN TERRA COSI’ IN CIELO

DONNE, UOMINI E VIOLENZA: "Parliamo di FEMMINICIDIO". Dalla democrazia della "volontà generale" alla democrazia della "volontà di genere". L’importanza della lezione dei "PROMESSI SPOSI", oggi. Una nota di Federico La Sala

IL MAGGIORASCATO. La crisi epocale dell’ordine simbolico di "mammasantissima" ("patriarcato": alleanza Madre-Figlio).
martedì 8 gennaio 2013 di Federico La Sala
Foto. Frontespizio dell’opera di Thomas Hobbes Leviatano.
[...] l’esame della vicenda della monaca di Monza “alle genti svela / di che lagrime grondi e di che sangue” una società basata sulla proprietà e sul maggiorasco e mostra di essere, senza alcun dubbio, un contributo critico di altissimo livello, degno di stare a fianco del Discorso sull’origine della disuguaglianza di Rousseau e della cosiddetta “accumulazione originaria” del Capitale di Marx (ma anche, se si (...)

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> DONNE, UOMINI E VIOLENZA: "Parliamo di FEMMINICIDIO". -- Diritto all’aborto e basta violenza: le manifestazioni in tutta Italia.

giovedì 28 settembre 2017

L’ANTROPOLOGIA E’ ANTROPOLOGIA, NON "ANDROPOLOGIA" ...*


Diritto all’aborto e basta violenza: le manifestazioni in tutta Italia

di Giusi Fasano (Corriere della Sera, 28.09.2017)

Oggi è la Giornata internazionale per l’aborto libero, sicuro e gratuito. Aborto, una parola in nome della quale si sono combattute battaglie politiche, si sono vissuti drammi, si sono coniati slogan. Parola che ancora oggi porta con sé problemi irrisolti se è necessario chiamare le donne all’adunata di piazza per difendere un diritto che dovrebbe essere ormai non soltanto acquisito ma anche garantito nella sua applicazione. E invece l’ultima relazione del ministero della Salute dice che a livello nazionale l’obiezione di coscienza fra i ginecologi è del 70,7%, con punte del 90% in alcune regioni.

Partono da questi dati gli appelli a scendere in piazza previsti per oggi dalla Cgil e dalla Rete Non Una di Meno. Due iniziative identiche ma separate che rimettono in circolo la protesta contro «il rischio che viene dall’alto tasso di obiezione di coscienza» (Non Una di Meno) o per «il diritto a vedere applicata una legge dello Stato di fatto svuotata dalla troppa obiezione» (Cgil).

Non Una di Meno rivendica «il diritto alla salute sessuale e riproduttiva» con un comunicato che invita a scendere «in piazza per l’aborto» e che si pone la questione: «Ancora?». L’argomento è «inserito nel contesto più ampio della libertà da ogni forma di violenza di genere». Sul banco degli accusati «anche la narrazione mediatica per cui il carabiniere che stupra è una mela marcia mentre lo straniero che stupra è il classico esempio della sua categoria». Lo schema si ripete anche per gli organizzatori della Cgil che annunciano, presidi, flash mob, volantinaggio e assemblee su aborto e «libertà di scelta e di autodeterminazione delle donne».

Ma la violenza domestica nel loro caso diventa tema per un giorno di protesta diverso, sabato 30 settembre. In quell’occasione, con lo slogan «Riprendiamoci la libertà», è il segretario generale della Cgil Susanna Camusso a «invitare tutte le donne a scendere nelle piazze italiane contro la violenza e la narrativa con cui stupri e omicidi diventano un processo alle vittime».

A tutto questo si lega l’appello online «avete tolto il senso delle parole» per chiedere agli uomini, alla politica, ai media, alla magistratura e alla scuola «un cambio di rotta nei comportamenti, nel linguaggio, nella cultura». Segue un lungo elenco di firme: nomi noti di diversi settori, dalla cultura alla politica, dalla letteratura allo spettacolo. Tutte donne.


*

SUL TEMA, NEL SITO, SI CFR.:

USCIAMO DAL SILENZIO: UN APPELLO DEGLI UOMINI, CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE. Basta - con la connivenza all’ordine simbolico della madre!!!

CREATIVITÀ: KANT E LA CRITICA DELLA SOCIETÀ DELL’UOMO A "UNA" DIMENSIONE. Una sollecitazione a svegliarsi dal sonno dogmatico.

Federico La Sala


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