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IL MAGGIORASCATO. La crisi epocale dell’ordine simbolico di "mammasantissima" ("patriarcato": alleanza Madre-Figlio).
martedì 8 gennaio 2013 di Federico La Sala
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> DONNE, UOMINI E VIOLENZA: "Parliamo di FEMMINICIDIO". Dalla democrazia della "volontà generale" alla democrazia della "volontà di genere". L’importanza della lezione dei "PROMESSI SPOSI", oggi - nell’epoca dei Borromeo-Ratzinger ... degli Innominati, e dei don Rodrigo-Katzsav !!! Una nota di Federico La Sala

lunedì 20 novembre 2006

QUATTRO STUDENTI HANNO MOLESTATO UNA RAGAZZINa DELLE SCUOLE MEDIE

Arrestati a Reggio Calabria, si vantavano delle bravate

di ROCCO VALENTI *

REGGIO CALABRIA Per qualcuno era anche un vanto. E andava a raccontare quella violenza sessuale di gruppo su una dodicenne. Accusa per la quale ieri mattina quattro minorenni di Reggio Calabria sono stati arrestati: il più grande ha sedici anni, gli altri poco più di 14. Rione Modena, tarda sera. I quattro notano la ragazzina, la costringono a seguirla in un luogo appartato e la costringono a compiere atti sessuali. Poi il ritorno a casa e la vita e le abitudini che non cambiano. Studenti e sbruffoni, al punto da mettere in giro la voce di quell’impresa, quella spregevole impresa che ha fatto piangere in silenzio, lontano dagli occhi dei familiari, una ragazzina di dodici anni, studentessa alle medie. Un dolore e un tormento tenuti pudicamente nascosti. Per vergogna più che per paura delle minacce che quei quattro le hanno rivolto per indurla a non far parola di quello che le era accaduto.

L’indagine

Dopo qualche giorno le parole dei quattro ragazzi hanno preso a circolare con insistenza, fino ad arrivare all’orecchio di una donna che vive nel rione, amica dei genitori della ragazzina vittima degli abusi sessuali. E quando questa le ha riferite ai genitori della ragazza, l’incubo ha preso corpo anche fuori dal dramma interiore di lei, taciturna, pensierosa, offesa, impaurita. I genitori hanno avuto dalla ragazzina la conferma che mai avrebbero voluto avere e così si sono rivolti ai carabinieri; a quel punto la violenza del branco è diventata oggetto da inchiesta penale, che Carlo Macrì, procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria, ha voluto seguire personalmente. Ha sentito la ragazzina, con l’assistenza di psicologi del Centro per la tutela dei minori di Reggio, ha disposto accertamenti, ha raccolto gli esiti delle indagini fatte dai carabinieri del Comando provinciale e ha chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari l’emissione di quattro ordinanze di custodia cautelare. Eseguite ieri mattina.

Famiglie normali

I quattro ragazzi studiano in alcuni istituti superiori della città: uno frequenta il secondo anno, gli altri il primo. Si conoscono da tempo, si frequentano nel tempo libero, nei luoghi di ritrovo del quartiere. Vivono in famiglie assolutamente normali, senza particolari situazioni di emarginazione o disagio. Solo il padre di uno di loro ha qualche precedente con la giustizia, ma non c’è nulla che possa esser messo in relazione con quella che magari a loro sarà sembrata una «ragazzata», ma che altro non è che una squallida e terrificante vicenda di violenza sessuale di gruppo su una ragazzina di soli 12 anni. Gli indizi contro di loro, a giudicare dalla misura cautelare emessa nei loro confronti, sono schiaccianti.

Uscire dall’incubo

«Un episodio emblematico - dice uno degli investigatori che si è occupato del caso - di come oggi molti ragazzi abbiano una percezione distorta dei valori, di come la realtà sia vista sotto la lente dei reality e della finzione televisiva». Ma la realtà è altra cosa. E’ quella che sta vivendo la ragazzina, che lotta con tutta se stessa per dimenticare quell’incubo, circondata dall’affetto dei suoi genitori, ancora impauriti, e seguita dagli psicologi del Centro per la tutela dei minori di Reggio Calabria.

* La Stampa


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