Dopo dieci giorni di silenzio, il fotoreporter torna a dare notizie La chiamata, come le precedenti, all’ospedale di Lashkargah
Torsello telefona ad Emergency "Chi sono i rapitori, dove sta mio figlio?"
La madre: "Bella notizia, ora aspettiamo la sua liberazione" *
ROMA - Dopo dieci giorni di silenzio, oggi pomeriggio Gabriele Torsello, il fotoreporter italiano rapito in Afghanistan il 12 ottobre, ha chiamato l’ospedale di Emergency a Lashkargah, chiedendo anche dove si trova suo figlio. Lo riferisce PeaceReporter nel suo sito internet.
La notizia mette fine a una ridda di voci, alcune rilanciate questa mattina dalla stampa italiana. Si era parlato di un conflitto a fuoco con i rapitori e la circostanza, assieme al prolungato silenzio di Torsello, aveva gettato una luce di pessimismo sulla vicenda.
Poi, la nuova telefonata. Secondo PeaceReporter è giunta attorno alle 16 italiane (le 19.30 in Afghanistan) e "spazza via ogni dubbio e ogni voce che lo dava per morto". "Sì, sto bene, sto bene", ha detto Torsello con voce stanca. "Ma quanto durerà ancora? Chi sono questi che mi tengono?", ha chiesto ancora. Ma il primo pensiero del giornalista è andato al figlio Gabriele. "Dov’è adesso? Dite di portarlo dalla nonna".
"Tuo figlio sta bene ed è già qui da noi, ad Alessano, assieme alla sua mamma". Questa la risposta di Vittoria Augenti al figlio. "Se la notizia della telefonata è vera - continua la donna al telefono dalla sua casa di Alessano - sono felicissima, è un fatto molto bello e tanto positivo. Ho contato molto sulla capacità di mio figlio. Lui ama l’Afghanistan, ha abbracciato uomini, bambini e la fede di quel Paese". E poi conclude: "Ora aspettiamo il suo rilascio. Dopo tutte queste notizie diffuse oggi, che ci hanno davvero angosciato, aspettiamo la sua liberazione".
La famiglia racconta di essere sempre in contatto con la Farnesina. "Già da due giorni - dice la sorella - ci aveva avvertito delle voci che circolavano a Kabul. Ci hanno assicurato che loro continuano a lavorare. Ci sentiamo quotidianamente". Poi, è stato inutile fare domande. Dopo questa breve comunicazione i familiari di Gabriele Torsello hanno salutato i cronisti e sono tornati in casa. Ma attorno a loro non si allenta l’abbraccio e la solidarietà della gente del Salento e della Puglia.
Domenica prossima alle 10, nella piazza don Tonino Bello di Alassano, ci sarà un incontro pubblico al quale parteciperanno il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, il presidente della Provincia, Giovanni Pellegrino, e sindaci di diversi comuni salentini. L’incontro dovrebbe concludersi con l’approvazione di un documento-appello per la liberazione di Gabriele.
Non lontano dalla zona dove è stato sequestrato il fotoreporter italiano, è stato trovato il corpo decapitato di un traduttore afghano di nome Khan, rapito anche lui il 12 ottobre scorso. Un episodio che però non sembra avere collegamenti con la vicenda di Torsello. (2 novembre 2006)
* www.repubblica.it, 02.11.2006