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ITALIA: TERREMOTO IN CALABRIA E SICILIA. Epicentro a poca distanza dall’isola di Stromboli.

Nessun danno a cose e persone.
giovedì 26 ottobre 2006 di Federico La Sala
TERREMOTO IN CALABRIA E SICILIA, SCOSSA DI MAGNITUDO 5.7
ROMA - La scossa di terremoto che ha interessato il sud Italia, secondo i dati ufficiali dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, si e’ verificata alle 16:28 e ha avuto una magnitudo di 5.7. I dati preliminari dello stesso istituto parlavano di magnitudo 5.6. L’epicentro del terremoto ha avuto una latitudine 38,67 nord, una longitudine 15,41 est e una profondita’ di 208,8 chilometri. Il punto si trova in mare a poca (...)

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> ITALIA - L’allarme dell’Ingv: "Attesi in Italia terremoti 30 volte più forti". Il sismologo, livello costruzioni deve essere adeguato

sabato 27 agosto 2016

L’allarme dell’Ingv: "Attesi in Italia terremoti 30 volte più forti"

Il sismologo, livello costruzioni deve essere adeguato *

In Italia i geologi si aspettano terremoti con energia 30 volte più forte di quello di Amatrice. Non si può sapere quando, né dove di preciso, ma di sicuro avverranno. L’allarme arriva dal sismologo Antonio Piersanti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. "I terremoti degli ultimi anni hanno portato in sé delle grandi tragedie, con un elevato numero di vittime, ma purtroppo la Terra ci sta dando degli avvertimenti - rimarca Piersanti all’Adnkronos - perché in Italia avverranno dei terremoti più forti di questo. Abbiamo la certezza che arriveranno a magnitudo 7, che equivale a un fattore + 30 di energia liberata rispetto a una magnitudo 6.0 come quello di Amatrice". I sismi che sono attesi "saranno, per intensità simili a quello dell’Irpinia nel 1980, al sisma di Messina e Reggio Calabria nel 1908" spiega ancora Piersanti che, a fronte di queste evenienze, lancia un monito "bisogna essere preparati adeguatamente in termini di qualità dell’edificato".

In Italia, del resto, si perde facilmente la memoria. "Il fatto che dal terremoto dell’Irpinia del 1980 a quello di Colfiorito del 1997, non ci sono stati sismi molto forti - aggiunge - se da una parte è stata una fortuna, dall’altra ha fatto sì che si sia persa la memoria in un momento in cui l’economia italiana cresceva molto e si facevano investimenti. Dal 1997 invece i terremoti di una certa intensità si sono ripetuti con una maggior frequenza, nel 2002 San Giuliano di Puglia, nel 2009 L’Aquila, nel 2012 l’Emilia Romagna e quest’anno il terremoto di Amatrice.

Quanto alla zona di Norcia, che pur essendo equidistante dall’epicentro rispetto ad Amatrice e Accumoli, ha subito pochi danni, il sismologo conferma che ciò è dovuto "di sicuro alla qualità del costruito ma è possibile che a Norcia ci siano stati fenomeni più favorevoli (tecnicamente la direttività e gli effetti di sito) e quindi hanno prodotto danni minori". Questi parametri, che in qualche modo vanno a influenzare la distruttività di un terremoto, però possono essere studiati successivamente, alle volte occorrono settimane e quindi, per ora "sono solo ipotesi che andranno confermate". A Norcia, d’altra parte, la qualità del costruito è migliore in virtù dei processi di adeguamento e di ricostruzione successivi ai terremoti della Val Nerina del 1979 e di Colfiorito del 1997.

Un modello a cui guardare è sicuramente il Giappone. "Un obiettivo difficile da raggiungere - dichiara infine Piersanti - ma è importante puntare verso quella meta. Anche se è chiaro che il patrimonio edilizio del Giappone era ed è diverso e magari per loro, è più semplice".

* ADNKRONOS, Pubblicato il: 26/08/2016 16:26


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