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"TFR", FONDI PENSIONI, VECCHIE LIQUIDAZIONI. Che fare? Sei mesi per decidere ...

venerdì 27 ottobre 2006 di Federico La Sala
Dopo l’accordo tra governo e parti sociali, 6 mesi per scegliere
dall’inizio del 2007. Un vademecum per capire cosa conviene fare
Fondi pensione o vecchie liquidazioni:
che fine farà il Tfr degli italiani
Obiettivo: recuperare almeno una parte del pesante gap futuro
tra attuale stipendio e pensione. I diversi rendimenti a confronto
di ROSARIA AMATO *
ROMA - Tfr o fondi pensione? L’idea di "trasformare" in una rendita vitalizia la liquidazione (trattamento di fine rapporto), che per (...)

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giovedì 9 novembre 2006

Il sottosgretario Sartor: «Patti rispettati, ma chiariremo»

Scontro governo-sindacati sul Tfr all’Inps

Per i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil non sono rispettati gli impegni del governo nel memorandum siglato con Confindustria *

ROMA - Sindacati uniti contro l’emendamento alla manovra sul Tfr. Che non rispetta, per i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, l’accordo sottoscritto con sindacati e Confindustria nel memorandum di settembre poiché prevede che i lavoratori che sceglieranno di mantenere il Tfr anzichè aderire alla previdenza complementare non potranno riscuoterlo dall’azienda stessa, ma direttamente dal Fondo Inps. La risposta del governo non si è però fatta attendere e già in serata il sottosegretario all’Economia Nicola Sartor ha detto che i patti sono stati rispettai e che comunque l’esecutivo è disposto a chiarire.

RAPPORTO LAVORATORE-DATORE - Il nodo della questione riguarda le modifiche al comma 3 dell’articolo 84 della Finanziaria. «La liquidazione del trattamento di fine rapporto e delle relative anticipazioni al lavoratore - è scritto nell’emendamento - viene effettuata, secondo le modalità stabilite con il decreto, dal Fondo» presso la Tesoreria dello Stato gestito dall’Inps, «mentre per la parte rimanente resta a carico del datore di lavoro». «Gli accordi non erano questi - spiegano i sindacati - il governo si era impegnato anche per il tfr maturando, prevedendo che il rapporto del lavoratore per la liquidazione o l’anticipazione fosse comunque solo con l’azienda».

«PALESE VIOLAZIONE» - Per questo motivo, Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto al Governodi chiarire «immediatamente». Se non dovesse essere frutto di un errore, «saremmo in presenza di una palese violazione dell’accordo sottoscritto con le parti sociali, non essendo assolutamente accettabile che il lavoratore sia penalizzato da questa operazione e ostacolato pesantemente nel momento in cui, legittimamente, richiede di riscuotere le prestazioni dovute, che dovranno essere erogate esclusivamente dall’impresa».

«PATTI RISPETTATI» - Immediata la replica ai sindacati del sottosegretario all’Economia Nicola Sartor: «L’accordo sul Tfr sarà rispettato e posso confermare che il rapporto, per la richiesta di anticipazione o per la liquidazione, rimarrà sempre tra lavoratore e datore di lavoro. Le preoccupazioni del sindacato vanno fugate - ha detto ancora Sartor -: per chiedere un’anticipazione, ripeto, basterà rivolgersi al datore di lavoro».

«IL TFR NON È MESSO IN DISCUSSIONE» - «Abbiamo avuto assicurazioni dal governo che il tema sollevato del diritto dei lavoratori a chiedere all’impresa un anticipo del Tfr non è messo in discussione». Così il segretario di Rifondazione Franco Giordano, ha risposto ai cronisti che gli chiedono un commento sulla notizia secondo cui il governo avrebbe pensato ad un emendamento per mettere dei paletti all’utilizzo del Tfr da parte dei lavoratori. Il segretario di Rifondazione ha inoltre aggiunto: «Un emendamento del governo su tale materia non è stato ancora presentato». 09 novembre 2006

* Corriere della sera


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