LA PORTAVOCE DI FORZA ITALIA CHIAMA I QUESTORI, CHE LE DANNO TORTO. IL CENTRODESTRA SI DIVIDE. LA RUSSA: PER ME PUO’ ANDARE DOVE VUOLE
La guerra dei tre sessi. Gardini caccia Luxuria dal bagno delle donne. Carfagna: se vuole entrare si faccia operare
di Costanza Rizzacasa (www.lastampa.it, 28/10/2006)
ROMA. «Se Luxuria si sottoponesse ai dovuti interventi e diventasse una donna a tutti gli effetti nessuno avrebbe più nulla da ridire, e sia io che Elisabetta l’accetteremmo di buon grado alla toilette delle signore». L’incredibile proposta arriva dalla deputata di Fi Mara Carfagna, dopo che ieri, a dispetto di spionaggi e Finanziaria, Montecitorio è stato monopolizzato dalle necessità fisiologiche di Vladimir Luxuria. Tutto è iniziato quando la portavoce forzista Elisabetta Gardini ha incontrato il deputato transgender nel bagno delle donne. «Allora è vero che usi i nostri bagni! - l’ha aggredito - Vai fuori, tu sei un uomo. Qui non ci puoi stare». Poi, dopo aver redarguito le addette alle pulizie per averlo fatto entrare, è corsa a lamentarsi coi questori della Camera. Che però hanno dato ragione all’esponente di Rifondazione sottolineando che «le scelte relative alla propria identità sessuale appartengono alla sfera personale di ciascuno e come tali vanno rispettate, specie quando sono note e oggetto di pubblico riconoscimento all’atto dell’elezione a deputato».
CHIACCHERE TRA DONNE
«Sono sei mesi che vado al bagno delle donne - spiega Luxuria -. Uso questa grande invenzione che si chiama porta, mi chiudo dentro e penso ai fatti miei. Di colleghe lì dentro ne ho incontrate tante, dalla Santanché a Katia Bellillo a Graziella Mascia, e nessuna ha mai avuto da ridire sulla mia presenza. Anzi, spesso ci intratteniamo in chiacchiere tra donne: “Dove hai comprato questa spilla”, “Chi ti ha fatto quel bel taglio di capelli”... Quando la Gardini mi ha attaccata, sulle prime ho pensato che fosse uno scherzo, poi però mi ha messo anche soggezione, alla fine ero scioccata». E manda a dire alla rivale: «Io mi riconosco nel genere femminile. Sarebbe imbarazzante per me andare a far pipì con gli uomini. Se la signora non vuole più vedermi nel bagno delle donne che vada lei al bagno degli uomini».
La portavoce di Forza Italia parla di «questione fisiologica» e di «gravissimo disagio». «E’ stato un trauma - racconta -. Mi sono sentita violata nel mio intimo. Appena l’ho visto ho provato subito una fortissima sensazione di malessere. Guadagno non è una donna, e rispettare la diversità non vuol dire non vederla. Poi francamente come può affermare di sentirsi donna uno che dice che andare nel bagno degli uomini sarebbe imbarazzante per gli uomini che lo incontrassero? E’ un discorso del tutto maschilista».
LA POLEMICA
E mentre scatta il tormentone, «Ma tu ci andresti al bagno con Luxuria?», Daniela Santanché prende le difese del deputato transgender. «Certe parole non si commentano nemmeno - afferma -. Da donna a donna vorrei dire all’onorevole Gardini che le violenze sessuali sono altre». Di diverso avviso la collega di An Giorgia Meloni, che chiede addirittura che «Guadagno venga richiamato per iscritto», mentre il ministro delle Pari Opportunità Barbara Pollastrini si dice «esterrefatta». «E’ incredibile - osserva - che si debba intervenire su quali servizi possa utilizzare l’onorevole Luxuria, se non quelli che lei ritiene utili».
E se Jole Santelli riconosce che «forse a qualcuno può dare fastidio, e so che Elisabetta la vive molto male», ma precisa che lei non è turbata affatto e capisce il punto di vista di Luxuria, «che non può certo andare al bagno degli uomini», la diessina Gloria Buffo osserva che «se una è sicura della propria identità non può rimanere infastidita» e Franca Bimbi della Margherita esorta la Gardini «a cercare di andare sui giornali per motivi un po’ più seri». Ma il più categorico è Ignazio La Russa: «L’onorevole Luxuria può andare dove vuole, anche da noi. A me non crea nessun problema. Però se la Gardini ha questi dubbi, se li tenga».Il dilemma al cinema Il manifesto del film «Transamerica», interpretato da una strepitosa Felicity Huffman, vincitrice del Golden Globe 2006 come miglior attrice protagonista. Anche in questo caso, il transessuale non sa a che bagno votarsi.