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Problemi ... "sanitari"!

DELL’ITALIA E DEL COSTUME DEGLI ITALIANI. LA CAMERA DEI DEPUTATI E’ IN SUBBUGLIO !!! Il problema del "bagno" (del "WC", della "toilette"), già emerso a maggio, a ottobre è scoppiato di nuovo!!! Sarà l’ufficio di presidenza a discutere del caso ’Luxuria’ sollevato dalla portavoce di "Forza Italia" Gardini.

venerdì 27 ottobre 2006 di Federico La Sala
ALLA CAMERA DEI DEPUTATI SCOPPIA "IL CASO WC" *
ROMA - Battibecco oggi ai bagni delle donne di Montecitorio. Durante una pausa nella votazioni, la portavoce azzurra, Elisabetta Gardini, incappa in Vladimiro Guadagno, Luxuria, il deputato transgender del Prc e lo attacca: "Questo é il bagno delle donne, tu non ci puoi stare". Luxuria spiega di aver pensato che fosse uno scherzo, ma poi si arrabbia: "Sono anni che usufruisco dei bagni delle donne e da sei mesi di quelli della Camera, non mi (...)

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> DELL’ITALIA E DEL COSTUME DEGLI ITALIANI. LA CAMERA DEI DEPUTATI E’ IN SUBBUGLIO !!! Il problema del "bagno" (del "WC", della "toilette"), già emerso a maggio, a ottobre è scoppiato di nuovo!!! Sarà l’ufficio di presidenza a discutere del caso ’Luxuria’ sollevato dalla portavoce di "Forza Italia" Gardini.

lunedì 13 novembre 2006

Luxuria: il mio rapporto con il pisello

di Anna Corsico (Panorama, 13/11/2006)

Il deputato di Rifondazione in un’intervista a Grazia rivela: "Non ho mai odiato il mio corpo e non ho mai nemmeno pensato di operarmi". E sulla querelle, con Elisabetta Gardini, per l’uso dei bagni a Montecitorio, la prima (e unica) deputata transgender d’Europa dice: "Usassi i bagni degli uomini, creerei, forse, più scompiglio".

"Io non ho mai odiato il mio corpo. Non ho mai fatto terapie ormonali per diventare più femminile. Non ho mai nemmeno pensato di operarmi, né tantomeno ho intenzione di pensarci adesso".

E dunque si rassegni Elisabetta Gardini, portavoce di Forza Italia alla Camera: l’onorevole Wladimiro Guadagno, in arte Vladimir Luxuria, non ha nessuna intenzione di diventare donna per frequentare in santa pace il bagno delle donne a Montecitorio.

La prima (e unica) deputata transgender d’Europa, nata uomo in quel di Foggia nell’anno del Signore 1965, diventata famosa a Roma negli Anni 90 come "drag queen" - cioè travestito impegnato nel mondo dello spettacolo - eletta alla Camera nel 2006 nelle liste di Rifondazione Comunista, l’unica concessione che ha fatto alla femminilità è "l’elettro-coagulazione", dice, perché "avere la barba non mi piaceva".

Quanto al resto: non si identifica "né col genere maschile né con quello femminile", e se alla Camera usa i bagni delle donne è "perché sono più puliti" e "perché nei bagni degli uomini creerei, forse, più scompiglio". Risatina. "Ma l’unico scompiglio, finora, lo ha creato la Gardini". Altra risatina. "Donne si nasce, ma signore lo si diventa".

Chi si aspettava in Parlamento un fenomeno da baraccone ha dovuto ricredersi: interventi misurati, toni composti, eleganza, Luxuria è la rivelazione di questa legislatura. Molto umorismo (fino al 12, a Milano, è in scena al Teatro delle Erbe con Si sdrai per favore, il suo ultimo spettacolo, in cui è una sessuologa che illustra le miserie del sesso etero) e molto lavoro parlamentare ("non ho nemmeno più una vita sessuale, la sera mi schianto distrutta sul divano").

Vladimir ha un nome maschile ma parla di sé al femminile. Veste da donna, ma col suo pisello ("non mi disturba affatto") ha un rapporto senza conflitti. E quando legge, sul Corriere della Sera, che un lettore la invita "a cambiare definitivamente sesso o toilette", proprio si indigna: "Ma che cos’è, un invito a tagliarmelo? Qui mi pare che si sfiori il nazismo. Ma fate decidere a noi che cosa vogliamo fare del nostro corpo".

Noi chi, Luxuria? "Io sono transgender". Transessuale? "Essere transgender non è solo un fatto sessuale.

È un modo di vivere e di rapportarsi con il mondo, senza mai identificarsi né con un sesso né con l’altro". Difficile? "Come no. Fino al 1953, l’anno in cui il sessuologo americano Harry Benjamin ha coniato il termine transessuale, non esisteva nemmeno una parola per indicare le persone che avevano una disforia, ossia un contrasto, tra il sesso anagrafico e la percezione che avevano di sé. Ci chiamavano travestiti. Punto.

Quel concetto spregiativo, legato all’idea di camuffamento, di frode, ha addirittura portato nel 1931 a un Regio Decreto che viene ancora applicato contro le trans che si prostituiscono e vengono multate per occultamento di identità".

Quindi anche l’onorevole Luxuria, quando si presenta a Montecitorio con la gonna... "Potrei essere multabile, sì".


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