#COSMICOMICHE (#CALVINO100):
LA #QUESTIONE DELLA FINE DELLE "EQUE #NOZZE" DEI #SERPENTI, LA #CECITA’ DI #TIRESIA, E L’INIZIO DELLA #TRAGEDIA.
Il #caduceo di #Ermes, il #segnavia dei "destini incrociati", la via per uscire dall’#inferno epistemologico (antropologico e cosmologico).
"Vi era, a Tebe, l’indovino Tiresia figlio di Evere e della ninfa Cariclo, della stirpe di Udeo, uno degli Sparti. Era cieco: della sua cecità e della sua arte profetica si danno versioni diverse. Alcuni dicono che fu accecato dagli dèi perché rivelava agli uomini cose che essi volevano tenere segrete. Ferecide afferma che fu accecato da Atena; Cariclo era molto cara ad Atena ...
(Tiresia) vide la dea completamente nuda ed essa gli mise le mani sugli occhi e lo rese cieco. Cariclo la supplicò di restituire la vista a Tiresia, ma la dea non aveva il potere di farlo: allora gli purificò le orecchie in modo che potesse intendere il linguaggio degli uccelli e gli fece dono di un bastone di legno di corniolo, con l’aiuto del quale poteva camminare come coloro che vedevano.
Esiodo invece narra che, nei pressi del monte Cillene, Tiresia vide dei serpenti che si accoppiavano, li ferì e, da uomo, fu mutato in donna; poi di nuovo spiò gli stessi serpenti in amore e ridivenne uomo. Per questo #Era e #Zeus, che discutevano se nei rapporti amorosi provassero maggior piacere le donne oppure gli uomini, interrogarono lui. Egli disse che, se nell’amore la somma del godimento era uguale a diciannove parti, nove spettavano all’uomo, dieci alla donna. Per questo Era lo accecò e Zeus gli fece dono dell’arte mantica."
(#Apollodoro, Biblioteca III 6, 7: cfr. APOLLODORO, "I MITI GRECI", A CURA DI PAOLO SCARPI TRADUZIONE DI MARIA GRAZIA CIANI. FONDAZIONE LORENZO VALLA / ARNOLDO MONDADORI EDITORE).