Tensione nel centrosinistra dopo la manifestazione a Roma. Cento: ora il tavolo sul reddito sociale
Precari scontro Cofferati-Prc "Volgare l’attacco a Damiano"
di FRANCESCO BEI *
ROMA - Il giorno dopo la manifestazione a Roma contro il precariato volano parole grosse a sinistra sul significato politico del corteo e sulla direzione di marcia che deve prendere il governo. Paradigmatico lo scontro fra Sergio Cofferati e Rifondazione comunista. "Quella di ieri è stata una giornata per me molto triste - attacca il sindaco di Bologna, intervistato su RaiTre da Lucia Annunziata - perché ha evidenziato una contraddizione irrisolta all’interno del governo che, se non trova sbocchi positivi, può portare a dei danni". Cofferati si riferisce alle divisioni fra sinistra radicale e riformisti e dei sottosegretari scesi in piazza dà un giudizio pesante: "E’ assolutamente priva di senso e incomprensibile la presenza in piazza di rappresentanti autorevoli del governo". Inoltre, visto che il corteo ha avuto come bersaglio il ministro del Lavoro Cesare Damiano, l’ex leader della Cgil non esita a prenderne le difese dai "volgarissimi attacchi" che l’esponente Ds subisce "da parte di persone che continuano a non prendere atto di come sia grave sostituire il ragionamento con la violenza verbale".
Rifondazione replica con il segretario Franco Giordano, che a Roma era alla testa del corteo: "Le parole di Cofferati sono stonate e fuori luogo. Ma non sono più neanche una novità. Il sindaco di Bologna si è infatti ritagliato il ruolo del perfetto conservatore e devo ammettere che lo recita con grande naturalezza". Per Giordano al contrario, vista l’ampia partecipazione alla protesta, ora "il governo deve saper ascoltare e recepire queste istanze sociali". Giovanni Russo Spena, capogruppo del Prc al Senato, si dice addirittura "annichilito" dalle reazioni negative alla manifestazione. E se salva il ministro Damiano ("ha reagito in modo proprio ma perché si è sentito parte in causa") non risparmia il sindaco di Bologna: "Il suo giudizio mi sembra francamente strumentale".
Polemiche "strumentali" anche per il sottosegretario Paolo Cento, un altro che al corteo c’è andato e lo rivendica. Tanto che ora, incalza l’esponente dei verdi, "ci sono tutte le condizioni per anticipare a prima di gennaio il tavolo di riforma delle leggi sui contratti atipici". Un confronto al quale Cento si presenterà con la proposta di introdurre anche in Italia "il reddito sociale". Non tutti i partecipanti alla manifestazione minimizzano gli attacchi a Damiano "amico dei padroni". Gian Paolo Patta, sottosegretario del Pdci, sostiene infatti che il ministro ha ragione "nel denunciare le intimidazioni di settori dei Cobas e dei centri sociali", con i quali "non ci sono le condizioni per ulteriori percorsi comuni".
Il centrodestra prova intanto a infilarsi nelle contraddizioni della maggioranza. Così se il leghista Bobo Maroni definisce "dissociati mentali" i sottosegretari che hanno sfilato nella Capitale, Pier Ferdinando Casini mette nel mirino l’ala riformista dell’Unione: "Bertinotti è l’ispiratore di quella manifestazione e D’Alema è un esempio della pavidità dei riformisti che non riescono a emanciparsi dall’ala più radicale". Secondo il leader dell’Udc il governo "è vittima di una convivenza impossibile tra una sinistra europea e una sinistra ottocentesca e classista". (6 novembre 2006)
* www.repubblica.it, 06.11.2006