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Economia e politica....

VEDI NAPOLI, E POI ...TUTTE LE ALTRE CITTA’. CONTRO LA MALA-VITA E LA DEVASTAZIONE DELL’ITALIA, NECESSARIE SOLIDARIETA’ E LEGALITA’ NAZIONALI (E SOVRANAZIONALI). La battaglia per impoverire i mafiosi non la si vince a Napoli, a Palermo o a Reggio Calabria ma a Milano, a Venezia, a Torino, cioè nelle regioni ricche dove i mafiosi investono i proventi ... Una nota di Enzo Ciconte.

mercoledì 9 gennaio 2008 di Federico La Sala
[...] La battaglia per impoverire i mafiosi non la si vince a Napoli, a Palermo o a Reggio Calabria ma a Milano, a Venezia, a Torino, cioè nelle regioni ricche del centro-nord dove i mafiosi investono i proventi del pizzo e del traffico di droga nell’indifferenza dei più e con la complicità degli uomini-cerniera - che sono commercialisti o funzionari di banca - che mettono in contatto il mondo dell’economia legale con l’economia illegale [...]
Il capitale della Mafia
di Enzo Ciconte * (...)

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> VEDI NAPOLI, E POI ...TUTTE LE ALTRE CITTA’. CONTRO LA MALA-VITA E LA DEVASTAZIONE DELL’ITALIA, NECESSARIE SOLIDARIETA’ E LEGALITA’ NAZIONALI (E SOVRANAZIONALI). La battaglia per impoverire i mafiosi non la si vince a Napoli, a Palermo o a Reggio Calabria ma a Milano, a Venezia, a Torino, cioè nelle regioni ricche dove i mafiosi investono i proventi ... Una nota di Enzo Ciconte.

martedì 7 novembre 2006

Italia, un Paese sempre più corrotto

di Paola Zanca *

L’Italia ha la febbre alta. Il termometro che misura il livello di corruzione percepita nel nostro paese rileva tutti i sintomi di un paese malato. E che non accenna a guarire. Rispetto al 2005, siamo scesi di altre cinque posizioni nella classifica della corruttibilità, passando dal 40° posto al 45°, dopo il Botswana, la Giordania, la Corea del Sud. A fotografare l’amara situazione, il Rapporto 2006 di Transparency International (Ti), l’organizzazione non governativa che è impegnata nella lotta alla corruzione e che ogni anno stila una classifica che registra la percezione della corruzione in 163 paesi del mondo. Nella scala di voti, da 1 a 10, l’Italia non sfiora nemmeno la sufficienza, fermandosi al 4.9. Al primo posto, con un 9.6, la Finlandia, seguita dagli altri paesi scandinavi (Danimarca, Svezia, Norvegia) ma anche da Nuova Zelanda, Singapore e Australia. Il resto dei paesi europei ci distacca di molto: il Regno Unito si posiziona all’11° posto, la Germania al 16°, la Francia due postazioni più in basso. I cittadini statunitensi percepiscono un grado di corruzione che fa classificare gli Usa al 20° posto, ancora lontanissimo dall’aria corrotta che si respira in Italia. Chiudono la lista, Sudan, Iraq, Myanmar e Haiti.

Ma la fiducia nelle istituzioni politiche, economiche, pubbliche e private, è scesa un po’ dappertutto: quasi tre quarti dei paesi che appaiono nella classifica hanno ottenuto un voto inferiore a cinque e settantuno paesi hanno avuto una valutazione inferiore a tre. Dicono da Transparency International: «I voti si sono appiattiti verso il basso. Questi risultati sono deprimenti e denunciano la resa delle forze migliori, che non riescono a prevalere in una società opaca e malsana, per cui è assolutamente improrogabile che istituzioni e società civile si alleino per migliorare questa situazione, che mette a repentaglio l’avvenire delle nuove generazioni: la corruzione, come la criminalità, allontana gli investimenti, induce la spirale della criminalità, del sottosviluppo e pregiudica i diritti umani. Solo una società onesta permette uno sviluppo sostenibile nel tempo». È infatti il nesso tra corruzione e scarso sviluppo economico il dato che emerge in maniera più evidente dal rapporto elaborato da Ti: «La corruzione lascia milioni di persone nella povertà» ha dichiarato la presidente di Transparency International, Huguette Labelle.

Per questo, Transparency International, non si limita a sondare il rapporto della cittadinanza con le istituzioni, ma analizza la legislazione internazionale anti-corruzione per valutarne l’efficacia, si occupa di promuovere l’educazione alla legalità, cura vari temi per ricordarci che la corruzione ci riguarda: dalla politica - dove le aree a rischio sono quelle dei finanziamenti ai partiti, dei conflitti di interesse, del voto di scambio, dei brogli elettorali - alla salute, un diritto universale spesso violato dagli interessi delle case farmaceutiche, all’economia e alla sua responsabilità sociale. Infine, su www.transparency.org, c’è anche una sezione dedicata alle Daily corruption news, notizie sulla corruzione, purtroppo quotidianamente aggiornate.

* www.unita.it, Pubblicato il: 07.11.06 Modificato il: 07.11.06 alle ore 16.31


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