Fano, 4 novembre 2006. Durante la presentazione del suo ultimo libro, "La vita dell’altro", dedicato a questioni attuali di bioetica, Gianni Vattimo ha annunciato l’intenzione di candidarsi nuovamente come sindaco a San Giovanni in Fiore. Per il padre del pensiero debole, si tratta "di un atto necessario, dal momento che sono i fatti a indicare questa strada". Maggiori dettagli nell’editoriale di lunedì 6 (...)

Proseguire democraticamente, caro Francesco, significa andare avanti con rispetto reciproco. Credo per davvero ai tuoi sentimenti e non penso male di te. Scherzare è bello e aiuta molto. Ora, però, vorrei dire alcune parole serie. Non penso d’essere depositario di alcuna verità. Da discepolo di Vattimo, poi, non posso pontificare. Credo solo che se ciascuno di noi desse il suo contributo fattivo alla causa florense, ma con spirito comunitario, attenzione, San Giovanni in Fiore ne trarrebbe molto vantaggio. Io non contesto o critico a priori. So diverse storie sulla nostra città. Solo mi dispiace che in tanti casi i nostri amministratori e amministrativi abbiano violato la legge e non vogliano, ancora oggi, consentire una partecipazione alla vita politica della società civile. L’esempio più recente ed emblematico mi pare quello della Consulta degli Emigrati, di cui scriverò nei prossimi giorni. In sintesi, Francesco, si possono avere, ed è giusto, visioni molto differenti. L’importante è mantenersi onesti intellettualmente e riconoscere la buona fede e l’oggettività dove queste ci sono e risultano tangibili. Ciò precisato, non ho nulla nei tuoi confronti. Anzi, considero i tuoi interventi utili a migliorare e migliorarci sul piano politico. Voglio semplicemente significarti che, da parte del sottoscritto, non c’è mai stata scarsa vigilanza su quanto il governo locale stabilisce per San Giovanni in Fiore. Penso che ciò vada bene per chi, come te, vorrebbe vedere passi in avanti e si augura il bello e il buono. Su questo giornale avrai sempre spazio, anche dissentendo. Mi piacerebbe che tu proponessi, suggerissi, ti svelassi. Con sincera cordialità. Emiliano