[...] La borghesia napoletana ha utilizzato l’altra società con una prassi che possiamo chiamare illegalità/legale che va dalle video cassette e musicassette pirata a basso costo, al pane ed altre mercanzie in qualsiasi giorno ed ora, al parcheggio abusivo, alle scommesse ed al lotto clandestino sino alle costruzioni abusive etc. il tutto senza tener conto che ciò, oltre che a formare la società senza l’indispensabile mediazione di regole e leggi, nutre economicamente le attività illegali (...)

perdonatemi voglio esprimermi su altro ..mi chiedo come è sia possibile che una citta’ come napoli dia possibilita’, "all’ imprenditoria cinese ",di inghiottire quella locale e ancora ,come si è potuto permettere che la merce cinese, in specifico capi di abbigliamento ,abbia annullato la produzione locale e italiana con conseguenze gravi sulle aziende produttrici e di distribuzione. oramai centinaia di aziende sono prossime alla chiusura con l’inevitabile creazione di nuovi disoccupati nonche’la fine di molti imprenditori "disperati" che non possono competere con la pruduzione a prezzi stracciati (non si sa come)del popolo orientale . avevamo bisogno.. di arricchire un paese a noi lontano ..senza pensare al nostro,dove ci sono problemi di ogni sorta? mi chiedo.. i nostri potenti si rendono conto della disperazione di persone che non sanno piu’ come far fronte ai debiti e che non sanno nemmeno se il giorno dopo mangeranno ...e intanto si aprono centri commerciali "made in cina "