NAPOLITANO: «Lascio Napoli con più speranza»
Il presidente della Repubblica conclude la sua visita nel capoluogo campano: «Fiducia ma anche impegno mio e delle istituzioni» per il futuro *
NAPOLI. Dopo quattro giorni in visita ufficiale nel capoluogo partenopeo il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è sempre più convinto che la città ce la farà a superare la crisi che sta attraversando da molteplici punti di vista. Parlando con i giornalisti all’uscita dall’auditorium del complesso universitario di Monte Sant’Angelo dove ha assistito all’inaugurazione dell’anno accademico, Napolitano ha spiegato di poter «trarre motivi rafforzati di speranza e di fiducia e naturalmente anche di impegno, impegno per quel che riguarda me e per quel che riguarda il complesso delle istituzioni» sulla rinascita di Napoli.
«Desidero ringraziare tutti i napoletani che mi hanno accolto così affettuosamente in questi giorni - ha spiegato Napolitano -. Da questa accoglienza e dalle esperienze con le quali ho potuto entrare in contatto nelle molteplici iniziative a cui ho partecipato traggo motivi rafforzati di speranza e di fiducia e naturalmente anche di impegno». Se, dunque, molti sono gli aspetti critici di Napoli, il capo dello Stato dopo quattro giorni intensi di visita ufficiale e decine di incontri rilancia la sua fiducia, che è una fiducia ragionata e non un generico ottimismo, sul futuro della città. Ma, al tempo stesso, richiama anche l’urgenza di un impegno suo personale e di tutte le istituzioni.
TENSIONE ALL’UNIVERSITA’: SCONTRI STUDENTI-POLIZIA
Qualche tensione all’università di Montesantangelo, a Napoli, dove stamattina si sono recati il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e il ministro per la Ricerca Scientifica, Fabio Mussi, per partecipare all’inaugurazione dell’anno accademico.
Una settantina di studenti, aderenti al «collettivo di interfacoltà», ai quali si è unito successivamente un gruppetto di «Disobbedienti», hanno cercato di penetrare nell’aula dove si stava tenendo la cerimonia ma sono stati respinti dalla polizia. Gli agenti, senza manganelli e senza casco, hanno respinto l’assalto ma, in quattro sono finiti in ospedale con contusioni leggere.
* La Stampa, 28.11.2006