Inviare un messaggio

In risposta a:
Eu-angélo e "charitas"!!!

COERENZA, COERENZA!!! In memoria di Karol WOJTYLA. Navarro-Valls ’scende in campo’ e lancia un appello ... a favore del cardinale TETTAMANZI.

lunedì 6 novembre 2006 di Federico La Sala
[...] [...] Si può giustificare - scrive Navarro-Valls - moralmente la guerra e, dalla stessa posizione etica, avere un programma di tutela della vita oppure sostenere la stabilità della famiglia? Penso che questo sia il vero grande quesito da risolvere [...]
Non è un caso che il giurista tedesco Kelsen abbia affermato che "il senso più profondo della democrazia è che ciascuno voglia la libertà non soltanto per sé ma anche per gli altri". E ciò è possibile solo all’interno di un ethos in (...)

In risposta a:

> In memoria di Karol WOJTYLA. Navarro-Valls ’scende in campo’ e lancia un appello ... a favore del cardinale TETTAMANZI: COERENZA, COERENZA!!!

martedì 7 novembre 2006

Blog di Sandro Magister -07 novembre 2006

Tettamanzi a scuola di grammatica, dal professor Alici

Nel dar conto su "Avvenire" del 4 novembre di un seminario dell’Azione Cattolica Italiana assieme agli istituti Paolo VI, Bachelet, Toniolo e alla rivista "Dialoghi", il presidente nazionale dell’ACI, Luigi Alici, ha detto chiaro che cosa intende per valori "non negoziabili".

Come si sa, quello dei valori non negoziabili è un terreno minato, in politica. Specie a sinistra e a proposito della triade vita-famiglia-scuola martellata da Benedetto XVI e dal cardinale Camillo Ruini.

Da bravo filosofo, Alici ha spiegato la questione con chiarezza cartesiana, o meglio, tomista.

Il presidente dell’ACI ha affermato anzitutto come "accanto a valori negoziabili (ad esempio valori economici o sociali, che accettano per principio una negoziazione degli interessi), si può parlare di valori non negoziabili almeno a due livelli: prima di tutto per indicare una forma originaria di morale naturale, che costituisce una specie di patrimonio dell’umanità, di cui si alimentano l’ethos condiviso e la civiltà giuridica; in secondo luogo per attestare un nucleo di principi ’identitari’, che includono anche il credo religioso, cui si aderisce con un atto di fede, connotato in forme comunitarie e quindi con una ricaduta pubblica".

Nel primo caso, quello della morale naturale, "l’appello ai valori non negoziabili (come vita, famiglia ed educazione) non è necessariamente confessionale e chiama in causa l’esercizio critico della ragione umana". In questo senso "non negoziabile" non significa "non argomentabile". Al contrario: "La tutela di questi valori esige un impegno argomentativo costante per credenti e non credenti".

Nel secondo caso, quello del credo religioso, i valori non negoziabili "debbono poter essere liberamente testimoniati nella vita pubblica, e per questo domandano riconoscimento e rispetto reciproco".

Alici ha però messo in guardia dal separare i due livelli: "Quando infatti perdiamo la consapevolezza di un legame originario tra il disegno creatore di Dio e la nostra ragione umana, esponiamo il vissuto religioso al pericolo di un arbitrio irrazionalistico, in cui può attecchire il germe dell’intolleranza e della violenza".

In queste ultime parole c’è un’eco evidente della lezione di Benedetto XVI a Ratisbona.

Custodire e raccordare il doppio livello naturale e di fede dei "valori non negoziabili" è per Alici la "grammatica di base" del dialogo tra Chiesa e società.

In tale prospettiva, il presidente dell’ACI ha assicurato che, dopo la collaborazione con "Scienza & Vita" e l’attivazione di un’area specifica dedicata a "Famiglia e Vita", l’Azione Cattolica intende "continuare su questa strada il suo servizio alla società e alla Chiesa, cercando di raccogliere e rilanciare la ’questione antropologica’, emersa con forza al convegno ecclesiale di Verona".

Con nelle righe finali questo scatto di orgoglio:

"E’ il nostro modo di stare dalla parte della vita, nonostante qualche improvvida e inspiegabile uscita giornalistica abbia voluto sostenere il contrario".

L’allusione è all’accusa scagliata contro l’Azione Cattolica di Milano - e indirettamente contro il cardinale Dionigi Tettamanzi - di battere la fiacca sul terreno della bioetica: accusa espressa a Verona e poi in un’intervista a "la Repubblica" del 27 ottobre dal presidente del Movimento per la Vita di Milano, Paolo Sorbi.


Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Titolo:

Testo del messaggio:
(Per creare dei paragrafi separati, lascia semplicemente delle linee vuote)

Link ipertestuale (opzionale)
(Se il tuo messaggio si riferisce ad un articolo pubblicato sul Web o ad una pagina contenente maggiori informazioni, indica di seguito il titolo della pagina ed il suo indirizzo URL.)
Titolo:

URL:

Chi sei? (opzionale)
Nome (o pseudonimo):

Indirizzo email: