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"Pietà per il mondo, venga il nuovo sapere"(M. Serres, Distacco, 1986)!!!

LA STATUA DELLA LIBERTÀ DEGLI U.S.A. - CON LA SPADA SGUAINATA: "GUAI AI VINTI"!!! LA LEZIONE DI FRANZ KAFKA, IL MAESTRO DELLA LEGGE: RIPENSARE L’AMERICA. E il sogno del "nuovo mondo"!!!

"IN GOD WE TRUST": TUTTO A CARO-PREZZO ("DEUS CARITAS EST")!!! IL DERAGLIAMENTO DELLA DEMOCRAZIA E BUSH CHE FA LA "BELLA STATUINA".
martedì 12 giugno 2007 di Federico La Sala
[...] Sull’orlo dell’abisso, non ci resta che venir fuori dallo stato (cartesiano-hegeliano) di sonnambulismo: seguire il filo del corpo (l’ombelico!), riacchiappare il senso della vita, e riattivare la memoria delle origini. Con Kant, con Feuerbach, con Marx, con Nietzsche, con Freud, con Rosenzweig, con Buber, e con Kafka ... si tratta di capire il significato della “spada” impugnata dalla “Statua della Libertà” [...]
"Potrei, per me, pensare un altro Abramo" (F. (...)

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>LA LEZIONE DI FRANZ KAFKA, IL MAESTRO DELLA LEGGE: RIPENSARE L’AMERICA. --- "Il capitalismo è un sistema di dipendenze: dall’interno verso l’esterno, dall’esterno verso l’interno, dall’alto verso il basso e dal basso verso l’alto" (di Gustav Janouch, "Conversazioni con Kafka)

sabato 4 febbraio 2023

Conversazioni con Kafka, di Gustav Janouch

      • Il dottor Kafka e l’uomo grasso *

Portai a Kafka alcuni libri nuovi della libreria Neugebauer. Quando sfogliò un volume con i disegni di George Grosz, disse: «Questa è la classica raffigurazione del capitalismo; un uomo grasso con il cilindro che siede sul denaro dei poveri».
-  «Ma è solo un’allegoria», osservai.
-  Franz Kafka corrugò le sopracciglia. «Lei dice ’solo’! L’allegoria, nel profondo degli uomini, diventa la rappresentazione della realtà, e questo è naturalmente falso. Ma il travisamento è già qui.»
-  «Allora, secondo lei, dottore, l’illustrazione è sbagliata.»
-  «Non intendo proprio questo. E’ giusta, ed è sbagliata. E’ giusta solo da un certo punto di vista, è sbagliata nella misura in cui dichiara che la visione parziale è una visione d’insieme. Che l’uomo grasso sia il capitalismo non è del tutto esatto. L’uomo grasso domina il povero all’interno di un determinato sistema. Ma non è il sistema stesso. Non è neanche colui che lo domina. Anzi, l’uomo grasso porta egli stesso delle catene che non mostra nell’illustrazione. Il disegno è incompleto. Per questo non è un buon disegno. Il capitalismo è un sistema di dipendenze: dall’interno verso l’esterno, dall’esterno verso l’interno, dall’alto verso il basso e dal basso verso l’alto. Tutto è dipendente, tutto è concatenato. Il capitalismo è uno stato del mondo e dell’anima. »
-  «Lei allora come lo rappresenterebbe?»
-  Il dottor Kafka alzò le spalle e sorrise tristemente.
-  «Non lo so. Noi ebrei non siamo pittori. Non sappiamo rappresentare statisticamente le cose. Le vediamo sempre fluire, muoversi, mutare, siamo narratori.»
-  L’entrata di un impiegato interruppe la nostra conversazione.
-  Quando il visitatore importuno lasciò l’ufficio, avrei voluto riprendere l’interessante argomento della conversazione che avevamo appena iniziato Ma Kafka disse, per concludere: «Lasciamo perdere. Un narratore non può parlare di ciò che narra. Narra o tace. Questo è tutto. Il suo mondo comincia a risuonare in lui oppure affoga nel silenzio. Il mio mondo si sta smorzando. Sono completamente bruciato.»

* Cfr. Conversazioni con Kafka, di Gustav Janouch.


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