Inviare un messaggio

In risposta a:
Chi siamo noi, in realtà?! Chi educa chi?!

ITALIA. PAESE IMPAZZITO: BULLISMO ... GENERALE E DI STATO. Una questione antropologica e "teologico-politica"!!! Collodi (e Calvino ce lo ha ben detto e ripetuto!!!) aveva già gettato l’allarme: "la bulimia esistenziale nel Paese dei Balocchi" (Michele Serra) trasforma in "asino" (oggi, in "toro" -"bull") e non è dei "Pinocchio", ma degli adulti ... e di "Geppetto" e "Maria", che non sanno ancora "come nascono i bambini"(Freud) ... e "come si diventa ciò che si è" (Nietzsche)!!!

"C’era una volta. - Un re! - diranno subito i miei piccoli lettori. - No, ragazzi, avete sbagliato. C’era una volta un pezzo di legno"!!!
domenica 19 novembre 2006 di Federico La Sala
[...] Ognuno di noi sperimenta su se stesso, e più ancora sui figli, se ne ha, l’enorme difficoltà di introdurre, in questo meccanismo rotto, un calmiere, un contrappeso etico. Se l’aggressività dei minori ci spaventa più di quanto è fisiologico, questo dipende, io credo, dal fatto che la paura si manifesta per causa loro, ma non è paura di loro: è la paura - profondissima - di avere perduto in gran parte gli strumenti per affrontarla. E’ la paura di avere reso inarticolato il linguaggio (...)

In risposta a:

> ITALIA. PAESE IMPAZZITO: BULLISMO ... GENERALE E DI STATO. Una questione antropologica e "teologico-politica"!!! .... BULLISMO: IN ITALIA INTERESSA IL 25% DEI RAGAZZI.

martedì 28 agosto 2007

BULLISMO: IN ITALIA INTERESSA IL 25% DEI RAGAZZI *

FIRENZE - Un fenomeno che in Italia coinvolge il 25% dei ragazzi in età scolare e in alcuni paesi del mondo raggiunge persino punte del 40-50%. E’ il bullismo, secondo i dati presentati al XIII congresso dell’Escap, la Società Europea di Psichiatria Infantile e Adolescenziale, in programma fino a domani a Firenze. Un fenomeno che comprende, come spiegato dal professor Bennett L. Leventhal, docente di psichiatria all’Università dell’Illinois, diverse manifestazioni: uso di appellativi svalutanti, comportamenti di esclusione sociale, intimidazioni, vessazioni, fino a veri e propri soprusi fisici. "Prendere vittima ed esecutore ed agire sulla loro relazione non serve - afferma Leventhal -. Per poter essere efficace, l’intervento deve essere allargato alla comunità e anche la famiglia ha un ruolo in questo processo". Secondo il professore, "l’atteggiamento politico nei confronti del fenomeno deve essere più specificatamente orientato verso prevenzione ed educazione: l’azione è efficace se si parte dalla base, non dall’apice della società".

* ANSA» 2007-08-28 16:41


Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Titolo:

Testo del messaggio:
(Per creare dei paragrafi separati, lascia semplicemente delle linee vuote)

Link ipertestuale (opzionale)
(Se il tuo messaggio si riferisce ad un articolo pubblicato sul Web o ad una pagina contenente maggiori informazioni, indica di seguito il titolo della pagina ed il suo indirizzo URL.)
Titolo:

URL:

Chi sei? (opzionale)
Nome (o pseudonimo):

Indirizzo email: