Centinaia di agenti antisommossa in piazza Caglayan. Gli organizzatori: "Benedetto XVI non è il benvenuto"
Turchia, Istanbul blindata migliaia in piazza contro il Papa
ISTANBUL - Sono in migliaia, in gran parte giovani, di orientamento islamico radicale e nazionalista. Sono radunati nella piazza Caglayan di Istanbul per la manifestazione contro la prossima visita del Papa, Benedetto XVI in Turchia da martedì. La polizia, centinaia di agenti, ha circondato la piazza ed effettua controlli rigorosi, che - secondo gli organizzatori - stanno ritardando l’arrivo dei partecipanti.
Il partito della Felicità (Saadet, Sp) da cui è partita l’iniziativa conta di portare in piazza un milione di persone anche se secondo le previsioni saranno al massimo trecentomila. Proprio oggi Benedetto XVI ha iniziato l’Angelus salutando con "stima e amicizia" il "caro popolo turco" lanciando l’ennesimo segnale di distensione.
L’Sp ha noleggiato duemila autobus per portare a Istanbul i dimostranti. Secondo gli organizzatori hanno aderito circa 60 organizzazioni islamiche non governative.
Dopo l’intervento delle autorità turche, il partito ha accettato di attenuare lo slogan originale della manifestazione "Il papa furbo e ignorante non è il benvenuto" e lasciare solo "Il papa non è il benvenuto". La maggior parte dei cartelli sono scritti in inglese ad uso dei numerosissimi mass media occidentali presenti sulla piazza: "Papa non venire", "Se il papa viene occupiamo Santa Sofia", "Gesù non è figlio di Dio, ma un profeta dell’Islam". Ve ne anche qualcuna intenzionalmente ironica come "Le crociate sono state una passeggiata", "Qui è Istanbul, non Costantinopoli".
Vi sono anche bandiere turche, ma vi sono anche molte bandiere verdi dell’Islam con versetti coranici in arabo. Molti giovani portano sulla fronte una bandana verde con le medesime scritte in arabo.
"Abbiamo un rispetto infinito per tutte le religioni e i loro rappresentanti, ma non possiamo restare a guardare di fronte a dichiarazioni che vanno contro la nostra fede", ha spiegato Osman Yumakogullari, esponente di spicco del partito della Felicità, erede del partito islamico del Benessere messo fuori legge nel 1998 in nome della laicità dello Stato.
Il riferimento è alla lectio magistralis tenuta dal pontefice a Ratisbona che tanto clamore ha suscitato. "In settembre Benedetto XVI ha insultato il profeta Maometto che, a suo dire, ha portato ad accadimenti disumani e satanici nel mondo", ha dichiarato ancora Yumakogullari, secondo cui il Papa non si è scusato per quelle parole.