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DIFFERENZE DI GENERE E UmaNITA’. PER LA GIORNATA MONDIALE (2006), UN URLO DALL’ITALIA: NO AL "FEMMINICIDIO"!!! UN APPELLO a tutte le Istituzioni della Repubblica !!! PER UN IMPEGNO CONCRETO, PER UNA DONNA SOGGETTO DI DIRITTO E NON OGGETTO DI DIRITTI.... E I DATI DELL’ "ISTAT" SULLA VIOLENZA SESSUALE SUBITA DALLE DONNE, IN ITALIA !!!

domenica 22 luglio 2007 di Federico La Sala
APPELLO
Al Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano;
alla Signora Clio Bittoni;
al Presidente del Consiglio Romano Prodi;
alla Ministra per le Pari Opportunità Barbara Pollastrini;
alla Ministra per la Famiglia Rosy Bindi;
ai Presidenti di Camera e Senato;
alle Parlamentari e ai Parlamentari;
alle Presidenti e ai Presidenti delle Regioni e delle
Provincie;
alle Giunte Regionali, Provinciali, Comunali;
ai Consigli Regionali, Provinciali, Comunali;
alle Consigliere ed ai (...)

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> DIFFERENZE DI GENERE E ...UmaNITA’. PER LA GIORNATA MONDIALE, UN URLO DALL’ITALIA: NO AL "FEMMINICIDIO"!!! UN APPELLO

martedì 23 gennaio 2007

Canada, alla sbarra il fattore di 57 anni che dava ai maiali i corpi delle sue vittime. Ad incastrarlo i resti di sei donne sepolte nella sua fattoria

Al via il processo a Willie Pickton serial killer accusato di 49 omicidi

Il processo, a New Westminster, seguito da tutto il Paese

VANCOUVER - Ha già ucciso 49 donne e stava progettando il cinquantesimo omicidio. E’ l’agghiacciante ammissione strappata da un agente sotto copertura a Robert ’Willie’ Pickton, l’allevatore di maiali canadese di 57 anni sospettato di aver ucciso 26 donne da oggi sotto processo a New Westminster (Vancouver) per rispondere della morte e della scomparsa di almeno sei delle vittime, i cui corpi sono stati ritrovati nei campi di sua proprietà a Port Coquitlam.

E’ stata proprio la fattoria di Willie, apparentemente un ’pig farmer’ come tanti altri delle campagne canadesi, a nascondere i resti delle donne uccise che fanno di lui il serial killer più pericoloso del Canada. Una verità nascosta, questa, fino al momento del suo arresto, nel febbraio del 2002. Per lui, infatti, le prime accuse erano di aver tenuto festini a base di alcol e droga nei suoi possedimenti. Ma ad incastrarlo sono state le tracce di Dna di almeno 31 donne delle 60 scomparse tra la fine degli anni ’80 e il 2001 ritrovate nei suoi possedimenti. Per la maggior parte, si trattava di tossicodipendenti e prostitute che frequentavano la zona a est di Vancouver. Pickton le avrebbe uccise, fatte a pezzi e sepolte - secondo la pubblica accusa - in quegli stessi campi dove cresceva maiali.

Tutte accuse per le quali l’imputato si è dichiarato innocente anche nell’udienza di oggi. Ma proprio in tribunale è saltata fuori la registrazione di un suo colloquio con un agente federale sotto copertura. Nel nastro Pickton ammette gli omicidi e aggiunge il macabro particolare sulla preparazione dell’assassinio numero 50.

L’allevatore, scortato fino all’aula del Tribunale gremita di giornalisti e parenti delle vittime, ha poi partecipato impassibile e senza rivelare alcuna emozione al procedimento, davanti alla giuria che dovrà vagliare in un anno oltre 240 testimonianze. Nelle udienze preliminari Pickton era apparso a giudici e avvocati chiuso in una gabbia in plexiglass o collegato in teleconferenza, tutte misure di sicurezza ritenute necessarie per il plurimomicida coinvolto in uno dei casi più terribili degli anni ’90.

* la Repubblica, 23 gennaio 2007


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