La Mitrokhin indagava su Prodi. Fassino: attacco alla democrazia *
«La vicenda Mitrokhin conferma quel che il caso Telecom Serbia aveva fatto emergere: è stata perseguita un’azione di denigrazione personale e di destabilizzazione istituzionale con cui si puntava a colpire e delegittimare il centrosinistra e i suoi principali esponenti politici». Sono dure le parole del Segretario dei Ds Piero Fassino dopo gli ultimi sviluppi della vicenda legata al famigerato dossier Mitrokhin e alla commissione d’inchiesta parlamentare relativa.
Il Corriere della sera ha pubblicato la trascrizione delle telefonate tra l’informatore Mario Scaramella (coinvolto nel caso dell’avvelenamento dell’ex spia russa Litvinenko e soprattutto indagato per violazione del segreto d’ ufficio, oltre che per traffico di armi) il senatore di Forza Italia Paolo Guzzanti, presidente della commissione Mitrokhin. Telefonate in cui sostanzialmente Guzzanti chiede a Scaramella di indagare su prodi, Pecoraro Scanio e Bassolino, in maniera da screditarli. In particolare Guzzanti chiede al collaboratore di dimostrare che l’attuale premier e il leader dei Verdi erano «agenti del Kgb» e che il presidente della Regione Campania aveva assegnato appalti a cooperative rosse legate alla camorra.
«Non sono più tollerabili reticenze e inaccettabili ambiguità. È tempo che si faccia chiarezza e si individuino le responsabilità politiche e personali di chi ha tentato di stravolgere la vita democratica del Paese» chiede adesso Fassino.
* l’Unità, Pubblicato il: 30.11.06 Modificato il: 30.11.06 alle ore 19.20