[...] Il problema per realizzare questo ambizioso obiettivo è come al solito di volontà politica. Si tratta di credere in questo progetto, di sostenerlo e di finanziarlo. L’Italia in questo senso non ha assolutamente le carte in regola. Una buona parte della ricerca sul solare termodinamico è infatti "Made in Italy", grazie alle intuizioni del premio Nobel Carlo Rubbia. Quando si è trattato di passare da un prototipo realizzato nel centro Enea della Casaccia a uno su scala produttiva a (...)
Come al solito tutti parlano e non fanno niente.
Tutti sperano che la soluzione dei problemi cada dal cielo, o per meglio dire dall’alto, senza scomodarsi nemmeno un poco. Quindi comincerò a dire, che io vivo in una casa di 150 mq. con tutti i confort del caso, uso qualsiasi attrezzo che si userebbe in una normale casa. Uso l’acqua come qualsiasi altra persona che vive in città, faccio le mie docce calde, e uso tranquillamente anche una piscina. Non scarico niente nel mare o nel sottosuolo. Dimenticavo non sono collegato a reti elettriche o idriche ne a fognature e l’acqua che consumo la prelevo dal mare, a cui la ridò nelle medesime condizioni in cui lo prelevata, senza fare polemiche inutili, senza dare colpe alla politica, senza chiedere finanziamenti, e guarda caso investendo di mio per poter mantenere le mie comodità. Ho fatto semplicemente quello che dovevo fare e niente di eccezionale. La forza del singolo, in certi casi è superiore al collettivo. Se ognuno di noi facesse come il sottoscritto, non ci sarebbe bisogno di centrali nucleari o cose simili. I tetti delle abitazioni che abbiamo sopra le nostre teste non sono forse zone desertiche? E per far funzionare il vostro frigorifero, è necessario produrre energia in africa e creare ulteriori dipendenze da paesi esteri. O basta la semplice volontà del singolo.
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