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Politica

CALABRIA. Il presidente della Regione Loiero è indagato dai magistrati di Catanzaro, in relazione a reati connessi al settore della sanità.

giovedì 30 novembre 2006 di Federico La Sala
[...] L’inchiesta ruota attorno ad un presunto appalto illecito per apparecchiature elettromedicali aggiudicato il 6 luglio del 2005 ad un’associazione temporanea di imprese, con capogruppo la società Ital Tbs di Trieste. Nell’inchiesta sono indagate, complessivamente, dieci persone nei confronti delle quali vengono ipotizzati vari reati che vanno dall’associazione per delinquere e dalla corruzione alla turbata libertà degli incanti, all’estorsione ed alla truffa [...] (...)

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> CALABRIA. Il presidente della Regione Loiero è indagato dai magistrati di Catanzaro, in relazione a reati connessi al settore della sanità.

sabato 2 dicembre 2006

Sanità e appalti, Loiero indagato

Il governatore calabrese nel mirino per le forniture di apparecchiature mediche all’Asl di Catanzaro. Aggiudicate a un’impresa considerata «amica». Bufera sulla regione, già sull’orlo della crisi

di Francesco Paolillo (il manifesto, 01.12.2006)

Reggio Calabria - Adesso c’è anche il governatore Agazio Loiero a infoltire la rosa degli indagati nel consiglio regionale calabrese. Il presidente della giunta è stato raggiunto ieri da un avviso di garanzia del sostituto procuratore della repubblica di Catanzaro, Luigi De Magistris, che da un anno sta cercando di far luce sulla gestione degli appalti nell’azienda ospedaliera «Pugliese-Ciaccio» del capoluogo. Loiero dovrà rispondere di abuso d’ufficio e turbata libertà degli incanti in relazione a un appalto aggiudicato, il 6 luglio del 2005, a un’associazione temporanea di imprese di cui è capogruppo la società Ital Tbs di Trieste. Si tratta della fornitura di un servizio integrato per la gestione di apparecchiature elettromedicali all’azienda ospedaliera catanzarese. Una partita da un milione e 400 mila euro per la quale in dieci, per reati che vanno dall’associazione per delinquere alla truffa, sono finiti sotto la lente di De Magistris già nel dicembre 2005. Fra loro anche Alessandro Firpo, direttore marketing di Ital Tbs, col quale Loiero è «legato da un vecchio rapporto d’amicizia». Ma mai, giura il governatore, «abbiamo parlato di appalti legati alla sanità». Fatti e anticipazioni li racconta l’Espresso in edicola oggi, al quale il governatore contesta di «essere stato informato troppo presto sull’indagine senza che io sapessi nulla». E’ il settimanale che riporta la cena a base di tartufi offerta da Firpo al presidente: «Era l’inizio del 2005 e io non ero ancora presidente». Banchetti che si sarebbero ripetuti più volte. «Si dice - spiega Loiero - che in una di queste cene si sia discusso di appalti e gare, di pressioni sull’allora assessore alla Sanità Doris Lo Moro. Non una parola di tutto ciò è mai stata detta tra noi».

Agazio Loiero, in ogni caso, aspetta chiarezza per andare avanti: «Non accetterò di rimanere presidente se continuerà a pendere su di me un’accusa che reputo gravissima». E’ «ottimista», tuttavia, anche perché nell’inchiesta «non c’è un barlume di fatti, appalti e quant’altro che possano sfiorare la mia persona. Sfido il magistrato a dimostrare il contrario». Solo sabato scorso Loiero era stato ascoltato da De Magistris come persona informata sui fatti. Un colloquio da semplice testimone. Adesso, da indagato, dovrà tornare di fronte al giudice fra due settimane. Loiero, però, non riesce a capire «quali possano essere stati gli elementi che in tre giorni abbiano fatto cambiare idea al pm».

Ital Tbs non è nuova in Calabria. Prima della storia degli appalti sulla sanità, il nome della società comparve nell’inchiesta su massoneria e nuovi poteri regionali condotta sempre da Luigi De Magistris. E’ Massimo Mastrangelo, in questo caso, che nelle intercettazioni risulta essere affiliato a una loggia segreta e, grazie al suo «status», riesce ad assumere un ruolo proprio per Ital Tbs. Anche allora spuntò fuori il nome di Agazio Loiero, che con quelle indagini non c’entra nulla. Venne tirato in ballo dalle considerazioni personali agli atti dei «fratelli» della loggia «Francesco del Luca», che lo descrivono come «persona capace ed ex nostro». Dalle intercettazioni allegate all’avviso di conclusione delle indagini, secondo la procura, c’è la prova delle attività finalizzate ad agganciare ruoli chiave dell’amministrazione regionale per favorire affari in campo turistico e sanitario. Da qui la possibilità di affiancare quell’inchiesta alle indagini che vedono protagonista la società triestina.

L’avviso di garanzia arriva nel bel mezzo di una crisi che ha mandato in frantumi i rapporti di Loiero con l’Ulivo. Ds e Margherita sono usciti dalla giunta dopo che il governatore ha tirato dritto sulla gestione dei fondi comunitari, quasi 11 miliardi di euro. Oggi ci dovrebbe essere il faccia a faccia decisivo per tornare a discutere su quelle che l’Ulivo considera «scelte autoritarie» e che hanno portato alle dimissioni degli assessori Doris Lomoro e Nicola Adamo (Ds) e Demetrio Naccari (Margherita). L’azione della procura catanzarese, adesso, potrebbe ridimensionare un po’ la figura del governatore duro e intransigente. I vertici regionali della Quercia e della Margherita, protagonisti di scontri infuocati col governatore, sono arrivati a difenderlo e coccolarlo. Le posizioni, ovviamente, non cambiano. Anzi, la crisi si è arricchita con l’ultima uscita del capogruppo del Prc Damiano Guagliardi, che ha annunciato le dimissioni dell’assessore Nino De Gaetano.


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