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Politica

Lettera a Prodi, Fassino e Veltroni, da parte degli amici del Phorum Palestina e compagni

Sulla visita a Sharon: un documento da leggere subito e divulgare all’istante
sabato 21 maggio 2005 di Emiliano Morrone
All’On.le Romano PRODI
All’On.le Piero FASSINO
Al Sindaco Walter VELTRONI
Abbiamo appreso dalla stampa che avete in programma una visita in Israele, dove incontrerete ufficialmente il Primo Ministro Ariel Sharon. Riteniamo che questo incontro sia un atto politicamente inopportuno e moralmente deplorevole, per i seguenti motivi.
Ariel Sharon non è un leader politico qualsiasi: è direttamente responsabile dell’assassinio di migliaia di uomini e donne, la cui unica colpa era quella di essere (...)

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> UNA CORSA CONTRO IL TEMPO. Israele pronta all’attacco di terra. L’Egitto media la tregua. La Lega araba: missione entro 48 ore

domenica 18 novembre 2012


-   Israele pronta all’attacco di terra
-  Centrato il quartier generale di Hamas. Mille finora gli attacchi di Tsahal
-  Batterie anti-missile fermano i razzi su Tel Aviv
-  L’Egitto media la tregua. La Lega araba: missione entro 48 ore

-  di U.D.G (l.’Unità, 18.11.2012)

Le sirene d’allarme spezzano il silenzio di shabbat, il sabato ebraico. Un attimo, un boato, e Israele riscopre la paura. Un missile sparato da Gaza verso Tel Aviv è stato intercettato in volo, alla periferia della città, dalla batteria «Iron Dome» di difesa aerea, entrata in attività proprio ieri. A riferirlo è la radio militare israeliana. Testimoni oculari dal canto loro hanno raccontato di aver visto levarsi in cielo, al di sopra della periferia meridionale della capitale economica dello Stato ebraico, le scie di fumo lasciate dietro di sé dai missili intercettori, e di aver udito l’eco di un’esplosione quando hanno colpito il bersaglio. Hamas ha subito rivendicato il lancio del missile, riferiscono fonti di Gaza.

Migliaia di soldati israeliani si stanno ammassando al confine con la Striscia di Gaza: lo riferisce la Cnn, precisando che l’esercito dello Stato ebraico ha mobilitato «30.000 militari» per una possibile operazione di terra. «Stiamo in una fase di espansione della campagna», ha confermato il generale Yoav Mordechai, portavoce dell’esercito, citato dall’emittente Usa. L’operazione in corso a Gaza non è ancora completata, dichiara al sito «Ynet» il ministro dell’Educazione Gideon Saar. «Hamas non è nella posizione di poter dettare alcuna condizione. Qualunque cosa ha aggiunto sia successa prima dell’operazione non continuerà dopo che sarà finita. Nel momento in cui potremo essere certi di questo, ci fermeremo». Intanto cresce il numero delle vittime. È salito a 44 (tra cui 8 bambini e una donna incinta) il bilancio provvisorio dei palestinesi rimasti uccisi dal fuoco israeliano in questa ultima tornata di violenze. Almeno dodici hanno perso la vita ieri. Lo riferiscono fonti mediche di Gaza. Tre i civili israeliani uccisi.

NUOVI RAID

Proseguono incessanti i raid israeliani nella Striscia: in sei ore sono stati colpiti 85 nuovi siti terroristici, ha riferito in tarda mattinata l’esercito. Colpita con quattro attacchi anche la sede del governo di Hamas a Gaza, che è andata distrutta, ma dove non ci sono state vittime. «I sionisti credono che il loro attacco ci indebolirà, ma è vero il contrario. Rafforza la nostra determinazione a liberare la Palestina finché non vinceremo», ha replicato su Twitter il premier di Hamas Ismail Haniyeh. Più di 255 persone sono state ferite dagli attacchi, secondo fonti mediche di Gaza, la gran parte civili, tra cui 100 bambini.

L’aviazione israeliana ha condotto 1.000 attacchi dall’inizio dell’attuale offensiva contro le infrastrutture militari di Hamas. Ad affermarlo, in un colloquio con la stampa estera, è il generale Eden Atias, ex comandante della base aerea di Nevatim (Neghev) e attuale rappresentante delle forze armate israeliane in Canada. Atias ha affermato che i piloti israeliani hanno avuto istruzione di operare a Gaza con la massima accuratezza e di evitare nei limiti del possibile danni collaterali, specialmente ai civili palestinesi. I piloti ha aggiunto sono in grado di controllare i missili anche dopo il lancio e di deviarli all’ultimo momento verso zone aperte, se necessario. Nei quattro giorni dall’inizio dell’offensiva israeliana a Gaza i miliziani palestinesi hanno lanciato 737 razzi: lo afferma un portavoce di Tsahal, precisando che 492 razzi hanno colpito il suolo del Paese mentre 245 sono stati intercettati dal sistema anti-missile.

Una corsa contro il tempo per scongiurare una invasione di terra e mediare una nuova tregua. In prima fila l’Egitto, che sta lavorando a un cessate il fuoco accettabile sia per Israele e sia per le forze di Hamas a Gaza. Le autorità del Cairo hanno contattato Hamas e la Jihad islamica per verificare se cesserebbero i lanci di razzi, su una base di reciprocità con Israele. Secondo il quotidiano palestinese «al-Quds», Hamas ha fatto sapere di volere un tangibile allentamento del blocco alla Striscia nonché la cessazione delle attività militari israeliane lungo le linee di demarcazione fra la Striscia ed il Neghev occidentale. I dirigenti di Gaza vogliono anche garanzie internazionali che impediscano ad Israele di colpire oltre i loro esponenti di spicco.

Queste richieste sarebbero state inoltrate dal leader politico di Hamas Khaled Meshaal al capo dell’intelligence egiziana, Rafat Shehade. L’«aggressione» israeliana a Gaza è un «crimine contro l’umanità», afferma dal Cairo il segretario generale della Lega araba Nabil el Araby, aprendo la riunione straordinaria dei ministri degli Esteri arabi. «A fianco dei fratelli palestinesi romperemo l’assedio israeliano». La Lega è pronta a inviare una missione a Gaza entro 48 ore. Al Jazeera considera vicino un accordo sul cessate il fuoco. Intanto, però, la morsa israeliana attorno a Gaza si fa sempre più stringente. E l’invasione di terra sempre più vicina.


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