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Politica

Lettera a Prodi, Fassino e Veltroni, da parte degli amici del Phorum Palestina e compagni

Sulla visita a Sharon: un documento da leggere subito e divulgare all’istante
sabato 21 maggio 2005 di Emiliano Morrone
All’On.le Romano PRODI
All’On.le Piero FASSINO
Al Sindaco Walter VELTRONI
Abbiamo appreso dalla stampa che avete in programma una visita in Israele, dove incontrerete ufficialmente il Primo Ministro Ariel Sharon. Riteniamo che questo incontro sia un atto politicamente inopportuno e moralmente deplorevole, per i seguenti motivi.
Ariel Sharon non è un leader politico qualsiasi: è direttamente responsabile dell’assassinio di migliaia di uomini e donne, la cui unica colpa era quella di essere (...)

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>UNESCO. La risoluzione sulla "Palestina occupata" è stata approvata dal comitato esecutivo con 20 voti a favore, 10 contrari e 23 astensioni.

martedì 2 maggio 2017

Unesco, approvata la risoluzione su Gerusalemme. L’Italia tra i Paesi contrari *

-  Da oggi ogni decisione di Israele sull’intera città, e non solo sulla parte est, sarà nulla. Le proteste di -Netanyahu: "Negata la verità storica". L’Ucei: "Soddisfazione per la scelta italiana"

PARIGI - Qualsiasi decisione che da oggi Israele prenderà su Gerusalemme sarà nulla e priva di significato. La risoluzione sulla "Palestina occupata" è stata approvata dal comitato esecutivo dell’Unesco con 20 voti a favore, 10 contrari e 23 astensioni.

A differenza della risoluzione su Gerusalemme est di ottobre, quando si era astenuta generando molte polemiche, tra i Paesi che hanno votato contro figura anche l’Italia.
-  Duro a tal proposito il ministro degli Esteri Angelino Alfano: "L’Unesco faccia ciò per cui è stata fondata, deve occuparsi di istruzione e cultura. Il nostro voto contrario alla risoluzione politicizzata su Israele è un passo importante perché dimostra come l’Italia, quando non condivide, vota "no", assumendosene la responsabilità".

La risoluzione sulla "Palestina Occupata", presentata da Algeria, Egitto, Libano, Marocco, Oman, Qatar e Sudan, contiene una serie di modifiche rispetto al passato. Il testo afferma l’importanza di Gerusalemme per le "tre religioni monoteiste" e non cita i luoghi santi, evitando così di nominarli solo con il nome musulmano come era accaduto in ottobre. Ma il testo prevede anche che ogni decisione della "potenza occupante" israeliana su Gerusalemme sia priva di valore: ciò, secondo i media israeliani, mette in dubbio la sua sovranità sull’intera città e non solo sulla sua parte orientale.

Le reazioni. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, durante un evento organizzato in occasione della Festa dell’Indipendenza, ha sottolineato il valore di Gerusalemme per Israele: "E’ il cuore della nazione. Non vi è altro popolo nel mondo per il quale Gerusalemme è così santa e importante che per il popolo ebraico, anche se oggi una riunione all’Unesco negherà questa verità storica".

In una nota, Alfano aveva anticipato già in mattinata il no dell’Italia: "Ho dato precise istruzioni di voto al Rappresentante permanente dell’Italia presso l’Unesco: votare ’nò contro l’ennesima risoluzione politicizzata su Gerusalemme, tra l’altro nel giorno di un’importante festa nazionale israeliana. La nostra opinione è molto chiara: l’Unesco non può diventare la sede di uno scontro ideologico permanente in cui affrontare questioni per le cui soluzioni sono deputate altre sedi".

L’ambasciatore israeliano presso l’organismo culturale dell’Onu, Carmel Shama-Hacohen, ha definito "senza dubbio uno sviluppo positivo" la presa di posizione dell’Italia rispetto alla risoluzione.

* la Repubblica, 02 maggio 2017


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