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Politica

Lettera a Prodi, Fassino e Veltroni, da parte degli amici del Phorum Palestina e compagni

Sulla visita a Sharon: un documento da leggere subito e divulgare all’istante
sabato 21 maggio 2005 di Emiliano Morrone
All’On.le Romano PRODI
All’On.le Piero FASSINO
Al Sindaco Walter VELTRONI
Abbiamo appreso dalla stampa che avete in programma una visita in Israele, dove incontrerete ufficialmente il Primo Ministro Ariel Sharon. Riteniamo che questo incontro sia un atto politicamente inopportuno e moralmente deplorevole, per i seguenti motivi.
Ariel Sharon non è un leader politico qualsiasi: è direttamente responsabile dell’assassinio di migliaia di uomini e donne, la cui unica colpa era quella di essere (...)

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> Lettera ---- Nel «Divan» di Barenboim prendono posto armonia e tolleranza. L’orchestra fondata nel 1999 dal direttore assieme a Edward Said mette insieme musicisti arabi e israeliani.

sabato 21 maggio 2011

Nel «Divan» di Barenboim prendono posto armonia e tolleranza

L’orchestra fondata nel 1999 dal direttore assieme a Edward Said mette insieme musicisti arabi e israeliani, facendo prevalere le ragioni musicali. Ieri in concerto alla Scala e oggi a Santa Cecilia a Roma con diretta su Radio3.

di Paolo Petazzi (l’Unità, 18.05.2011)

«La qualità musicale è sempre essenziale», osserva Daniel Barenboim a proposito dell’orchestra fondata nel 1999 da lui insieme con Edward Said, per far incontrare e lavorare insieme musicisti provenienti dalla Palestina, da Israele, Egitto, Libano, Siria e altri paesi arabi. Non sono in primo luogo le ragioni musicali che suscitano ammirazione per il coraggio dell’insigne direttore israelo-argentino e del grande intellettuale palestinese (scomparso nel 2003); ma Barenboim sottolinea che «tutto il lavoro deve puntare al massimo». E in verità la assoluta adesione che si deve all’iniziativa non può essere separata dal riconoscimento dello straordinario livello raggiunto dall’orchestra che ha preso nome di «West-Eastern Divan» dal titolo del «Divano occidentale-orientale» di Goethe. Ieri alla Scala e oggi a Santa Cecilia (con diretta su Radio 3) sono in programma la Terza Sinfonia di Beethoven e l’Adagio della incompiuta Decima di Mahler.

La Scala aveva già ospitato la giovane orchestra qualche anno fa, e già allora l’esecuzione delle difficilissime Variazioni op. 31 di Schönberg aveva dimostrato che i giovani musicisti guidati da Barenboim erano diventati una vera orchestra di alto livello. Da poco è stata pubblicata la registrazione del loro concerto a Salisburgo del 2007 con le Variazioni di Schönberg e la Patetica di Ciajkovskij, ed è incredibile che siano bastati otto anni per raggiungere simili risultati. Merito di Barenboim, della bravura di ognuno dei giovani musicisti, e della specifica formazione

Il maestro Daniel Barenboim offerta loro da membri della Staatskapelle di Berlino (l’orchestra della Staatsoper di cui Barenboim è direttore stabile) nelle giornate di lavoro che hanno luogo in Andalusia, la regione autonoma che anche in nome del proprio passato storico offre indispensabile sostegno, borse di studio e ospitalità all’iniziativa. Non c’è e non ci può essere unanimità di opinioni, soprattutto di natura storica e politica, tra i musicisti della Divan; ma si impara a conoscere e a cercare di capire la logica dell’altro, osserva Barenboim. Si parla insieme senza sentirsi obbligati a essere d’accordo. E dopo una giornata di lavoro musicale fianco a fianco, impegnati nello sforzo di raggiungere la massima fusione, se si parla di altri argomenti si discute in un altro modo.

Il concerto scaligero era a favore di «Children in Crisis Italy», una associazione che si adopera per migliorare attraverso l’istruzione e l’assistenza medica le condizioni di vita dei bambini più indifesi, vittime di conflitti, povertà o altre situazioni di grave disagio in diverse parti del mondo.


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