Abu Mazen chiede riconoscimento a Onu: ’’E’ il tempo della primavera palestinese’’
New York - (Adnkronos/dpa) - L’istanza consegnata dal presidente dell’Autorità Nazionale palestinese al segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki moon: ’’Non voglio credere che la nostra richiesta possa essere respinta’’. Festa a Ramallah, gelo di Israele. Netanyahu: "Prima risolvere i problemi della sicurezza". Frattini: "Ho visto dei leader che vogliono la pace, ma c’è molta sfiducia reciproca". Obama parla all’Onu: "La pace è difficile ma è possibile e la gente la vuole"
"Presidente Abbas... siamo nella stessa città, nello stesso edificio... parliamoci apertamente" e cerchiamo "un terreno comune per la pace". Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha iniziato e concluso il suo discorso all’Onu offrendo ai palestinesi "la mano tesa" per la pace e un negoziato "senza precondizioni". Ma nel suo intervento, poco dopo che il leader palestinese Mahmoud Abbas aveva annunciato di aver presentato la richiesta del riconoscimento dello Stato palestinese all’Onu, Netanyahu ha chiarito che "i palestinesi devono prima fare la pace con Israele e solo dopo potranno avere il loro Stato". I problemi della sicurezza "devono essere risolti prima della pace", non dopo, ha detto ancora Netanyahu, secondo il quale sarà necessario mantenere una presenza militare israeliana a lungo termine in Cisgiordania. E per il primo ministro israeliano il cuore del problema non sono gli insediamenti, ma "il rifiuto palestinese di riconoscere lo Stato ebraico".
"Ho visto dei leader che vogliono la pace", ha commentato il ministro degli Esteri, Franco Frattini. "Si capisce -ha proseguito- che per entrambi la pace non ha alternativa e sono tutti e due sinceramente convinti di questo, però c’è stata una tale stratificazione di sfiducia reciproca per decenni che e’ difficilissima da recuperare".
E a Ramallah, in Cisgiordania, è scoppiata la festa durante il discorso del presidente dell’Anp al Palazzo di Vetro. "E’ arrivato il tempo per la primavera palestinese", "è arrivato il tempo per l’indipendenza", è arrivato il tempo perché i palestinesi "abbiano una vita normale" come tutti gli altri popoli, ha scandito Abu Mazen perorando la causa del suo popolo. "A nome del popolo palestinese", Abbas ha detto di voler "stendere la mano" a Israele per raggiungere la pace e si è detto pronto a nuovi negoziati.
Sottolineando anche che il suo popolo "rifiuta la violenza e il terrorismo e specialmente il terrorismo di Stato". Il suo è stato un appassionato discorso, iniziato ricordando che all’Assemblea Generale di un anno fa vi era "speranza" per i negoziati di pace appena ripresi fra israeliani e palestinesi. Ma è stato anche una dura requisitoria contro la politica israeliana degli insediamenti "che distruggerà le possibilità del raggiungimento di una soluzione con due Stati... che minaccia di minare la struttura dell’Autorità palestinese e anche di metter fine alla sua esistenza".
Abu Mazen, già accolto con calore dalle delegazioni presenti all’Assemblea generale dell’Onu, ha provocato uno scrosciante applauso dell’Aula quando ha citato il leader storico dell’Olp Yasser Arafat: "Arafat nel 1974 -ha detto- venne qui ad assicurare la volontà di pace dei palestinesi ma disse anche non lasciate che i rami d’ulivo cadano dalle mie braccia". Gelo invece dalla delegazione israeliana quando Abu Mazen ha mostrato all’assemblea generale la copia della richiesta consegnata a Ban, in un’immagine che probabilmente è destinata a fare storia mentre nell’assemblea riecheggiavano gli applausi delle delegazioni dei Paesi arabi. . Al termine del suo intervento Abu Mazen è rimasto per qualche minuto ad accogliere l’omaggio della stragrande maggioranza delle delegazioni sostando sul palco per qualche secondo.