L’Aida di Zeffirelli apre la Stagione scaligera
di Annalisa Serpilli (Il Sole-24 Ore, 30 novembre 2006)
MILANO - Inaugura la stagione operistica al Teatro alla Scala, uno degli eventi più attesi dei melomani di tutto il mondo. Come da tradizione la prima è prevista il 7 dicembre, giorno di Sant’Ambrogio patrono della città meneghina. Quest’anno si va in scena con una nuova produzione dell’Aida di Verdi diretta, per la regia, da Franco Zeffirelli. Un’opera monumentale, alla quale si lavora da giorni nei grandi laboratori scenici dell’Ansaldo. Sul podio sale Riccardo Chailly, direttore di un fiammeggiante “Rigoletto” nella scorsa stagione.
Dopo la prima del Cairo, nel febbraio 1872 Aida debutta a Milano e in Italia con un regista “autentico”: Giuseppe Verdi. Da allora, l’opera è entrata trentasette volte nei cartelloni della Scala. E’del 22 aprile 1963, l’opera prodotta in modo magistrale grazie alla regia del maestro Zeffirelli, scene e costumi di Lila De Nobili. Dirigeva Gianandrea Gavazzeni, sul podio anche nelle riprese del ’65 e del ’66, sempre in aprile, in cui si giocavano sublimi varianti di cast stellari: Leyla Gencer, Leontyne Price e Gabriella Tucci come Aida; Bergonzi e Cecchele come Radames; Grace Bumbry e Fiorenza Cossotto come Amneris; Giangiacomo Guelfi accanto a Meliciani, Dondi e Cappuccilli come Amonasro; Antonio Zerbini sempre confermato Re. Dopo un triennio di regia di De Lullo, (‘72,’73,’74), scene e costumi di Pier Luigi Pizzi (Abbado, Verchi e ancora Abbado sul podio), l’ Aida di Zeffirelli torna in scena nel 1976, sotto la direzione del maestro Schippers. L’ultima versione vista alla Scala, nel 1985, è quella firmata da Luca Ronconi, con le scene di Mauro Pagano e i costumi di Vera Marzot.
Zeffirelli torna dunque per la quinta volta con Aida alla Scala, pronto a rileggere un’opera affrontata spesso in carriera, fino alla versione “da camera” creata per il minuscolo teatro di Busseto: vero palcoscenico tascabile con una scena corale senza masse, in cui l’occhio dello spettatore poteva inseguire un corteo che riusciva solo a intravedere, insieme ad Aida, immaginandone lo splendore. Nel cast di questa quinta Aida, spiccano: Violeta Urmana nel ruolo della protagonista, il Radames di Roberto Alagna, la Amneris di Irina Makarova, l’Amonasro di Carlo Guelfi; nel cast poi étoiles scaligere del calibro di Luciana Savignano e Roberto Bolle coreografate da Vladimir Vassiliev.
Ma qual è la storia di quest’opera tanto visitata?
Ismail pascià, kedivè d’Egitto, desiderava inaugurare nel modo più degno l’impresa ciclopica del taglio dell’istmo di Suez. Al Cairo aveva appena costruito un teatro d’opera, aperto nel 1869 con Rigoletto; ora desiderava farvi rappresentare un’opera su un soggetto “nazionale”, una storia ambientata nell’antico Egitto da affidare alle cure di uno fra i massimi compositori europei dell’epoca. Il kedivè incaricò perciò Auguste Mariette, l’egittologo al suo servizio responsabile degli scavi archeologici nell’intero Egitto, di contattare Verdi per sondarne la disponibilità a collaborare al progetto. Mariette manda uno schema di libretto a Camille Du Locle, librettista e direttore dell’Opéra-Comique a Parigi, e questi lo sottopose a Verdi, che trova la storia interessante e ricca di situazioni teatrali.
Chi fosse l’autore di questo intreccio, che denota l’esperienza di un uomo di teatro, non s’è mai saputo con esattezza (Du Locle sostenne che era opera del viceré e di Mariette); fatto sta che Verdi accetta di utilizzarlo per scrivere un’opera nuova, che sarebbe andata in scena al Cairo nella stagione invernale successiva Verdi si mette rapidamente al lavoro; ma a partitura praticamente ultimata interviene a complicare le cose, inaspettata, la guerra franco-prussiana.
Le scene e i costumi, preparati a Parigi, non potevano uscire da una città isolata e sotto assedio; fu così che le scadenze per l’allestimento al Cairo, previsto per il gennaio 1871, non poterono essere rispettate. Verdi ne approfitta per rivedere e perfezionare il libretto e la partitura, oltre che per programmare con cura un allestimento dell’opera alla Scala di Milano, che avrebbe seguito la rappresentazione egiziana. La “prima” ha luogo, finalmente, al Teatro dell’Opera del Cairo il 24 dicembre 1871, con Giovanni Bottesini alla direzione d’orchestra, in una cornice fastosa e mondana, alla presenza di ambasciatori e teste coronate. Poco dopo, l’8 febbraio 1872, Franco Faccio dirige con altrettanto successo la “prima” italiana dell’opera al Teatro alla Scala. Da quell’epoca, il successo internazionale toccato ad Aida è sempre vivo.
Fino al 12 gennaio