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O. - K.olossal-mente...

"AIDA": PROVA GENERALE. L’opera di Giuseppe Verdi, per Suez (Cairo, 1871). A MILANO, ALLA SCALA, TUTTO PRONTO. ZEFFIRELLI: RESTERA’ NELLA STORIA... Per "Zeus"!!! «La serata più bella della mia carriera».

giovedì 7 dicembre 2006 di Federico La Sala
ZEFFIRELLI: QUESTA AIDA RESTERA’ NELLA STORIA *
MILANO - "Attenzione prego: si tratta di una prova di lavoro", avverte l’altoparlante prima dell’inizio della ’generale’ di Aida, e aggiunge che qualunque parte dello spettacolo può essere cambiata in vista della prima del 7 dicembre. Ma al pubblico che stipava la Scala, in gran parte amici e parenti degli artisti, oltre a musicisti, musicologi, critici e cronisti, è piaciuta così e per il maestro Riccardo Chailly, Franco Zeffirelli, (...)

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> AIDA: PROVA GENERALE. A MILANO, ALLA SCALA, TUTTO E’ PRONTO. ZEFFIRELLI: RESTERA’ NELLA STORIA.

lunedì 11 dicembre 2006

Già nei giorni scorsi si era parlato di problemi alla voce per il cantante.

Il tenore lascia la scena, fischi alla Scala

Roberto Alagna dà forfait subito dopo l’aria «Celeste Aida». Alla ripresa dello spettacolo entra il suo sostituto in pantaloni e camicia *

MILANO - Dopo aver terminato l’aria «Celeste Aida», fra gli applausi e qualche fischio, il tenore Roberto Alagna è uscito dal palcoscenico del Teatro alla Scala ed è stato sostituito nella seconda rappresentazione dell’opera di Verdi. Al suo posto in scena è entrato Antonello Palombi non in costume, con un paio di pantaloni e una camicia nera, fra le grida di parte del loggione «vergogna, vergogna» e «questa è la Scala». Nonostante l’inatteso «cambio in corsa» di Ramades, una delle figure principali dell’opera, la fine del primo atto è stata segnata dagli applausi Già nei giorni scorsi si era parlato di qualche problema alla voce per il tenore che, peraltro con successo, ha interpretato Radames all’apertura del 7 dicembre. La rappresentazione continua per il resto normalmente, anche se nelle pause si sentono i mormorii del pubblico perplesso per quanto è accaduto.

LISSNER: «DISPIACIUTI PER INCIDENTE» - «Desidero manifestare il nostro rincrescimento per l’incidente che si è verificato durante il primo atto»: il sovrintendente Stephane Lissner è salito sul palco poco prima dell’inizio del terzo atto, alla fine dell’intervallo, per fare questa breve dichiarazione. «La Scala ringrazia Antonello Palombi - ha aggiunto Lissner - che è generosamente entrato in scena per permettere all’opera di continuare senza interruzione». Una considerazione a cui il pubblico ha risposto con applausi scroscianti prima che il sovrintendente terminasse. «La Scala - ha concluso Lissner - vi ringrazia per la vostra comprensione». Fino a quel momento era stata palpabile la perplessità del pubblico per quanto era successo.

QUEL TENORE IN BORGHESE - Qualcuno durante l’intervallo ha anche chiesto alla maschere come mai Radames cantasse in «borghese», altri più semplicemente avevano chiesto il nome del tenore. «Ci siamo divertiti di certo più che alla prima», ha scherzato il sottosegretario alle Comunicazioni, Luigi Vimercati, che ha scelto la seconda rappresentazione per evitare la confusione dell’inaugurazione di Sant’Ambrogio. Diverso il motivo per cui Marta Marzotto, accompagnata dal figlio, ha preferito questa rappresentazione: «semplicemente per il 7 dicembre non mi sentivo molto bene». Nel loggione si cercano intanto i motivi del gesto stizzito di Alagna. «A fischiarlo è stato un gruppetto organizzato - dice Maurizio, che da 25 anni frequenta il Loggione -. Era da tre giorni che lo stavano preparando per le sue ultime dichiarazioni ai giornali». «Alagna è bravino ma non ha spinta - aggiunge Davide -. Certo a 120 euro al biglietto con una performance così di Alagna non sarei stato contento, ma non avrei fischiato». E c’è anche chi è arrivato a dire che forse sarebbe stato meglio mettere Palombi fin dall’inizio. Appena Alagna ha abbandonato il palcoscenico, Lissner ha lasciato il palco in cui si trovava con il vice presidente del consiglio di amministrazione della Scala, Bruno Ermolli, per andare dietro le quinte e ha anche parlato con Alagna. Prima di rilasciare la dichiarazione letta in sala, durante l’intervallo, il sovrintendente aveva parlato anche con il direttore d’orchestra Riccardo Chailly.

Corriere della Sera, 11 dicembre 2006


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