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RADICI CRISTIANE: UNA SANA LAICITA’ E ... UN SANO CRISTIANESIMO!!! Sulle reazioni cattoliche all’accordo di governo e maggioranza sulle "coppie di fatto", l’"urlo" di EUGENIO SCALFARI: "CHI NON AMA I DIVERSI NON E’ UN CRISTIANO"!!! .

domenica 10 dicembre 2006 di Federico La Sala
[...] una legge equa sulla convivenza non mette a repentaglio alcuna famiglia. Io non credo che le famiglie in quanto tali si sentano in pericolo per la convivenza in quanto tale. Non credo che esista un problema di supremazia sociale tra famiglia e convivenza, tanto più di fronte ad una legge che non pretende di parificare quei due istituti. Non credo che i figli nati o comunque esistenti all’interno d’una convivenza debbano suscitare affetti e diritti minori dei figli nati all’interno (...)

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> RADICI CRISTIANE: UNA SANA LAICITA’ E ... UN SANO CRISTIANESIMO!!! Sulle reazioni cattoliche all’accordo di governo e maggioranza sulle "coppie di fatto", l’"urlo" di EUGENIO SCALFARI: "CHI NON AMA I DIVERSI NON E’ UN CRISTIANO"!!! .

lunedì 11 dicembre 2006

L’AMACA

di Michele Serra (la Repubblica, 10/12/2006, p.28)

Poveri cattolici conservatori, terrorizzati dall’idea che qualche timida concessione statale alle coppie irregolari e alle coppie gay (regolarissime, in genere) possa mettere a repentaglio la loro Sacra Famiglia Tradizionale. Devono avere ben poca fiducia nei loro sacramenti, nel loro dio, nel loro amore, nei loro mariti e nelle loro mogli, per reagire con tanta piccineria e iracondia al bisogno di legge e di rispetto di chi non è come loro, non vive come loro, non ama come loro.

Il rispetto degli altri è sempre direttamente proporzionale alla fiducia in se stessi. Evidentemente non hanno molte certezze sulla propria morale, questi tremebondi tutori della tradizione. Se non odiano gli omosessuali come i giovinastri rapati che ululano contro i "culattoni" inalberando le loro croci celtiche, e al riparo delle piazze "liberali" che li ospitano, è solo perché trovano più socialmente conveniente provare pena, e oggettivo disprezzo.

Ma è la loro, non quella dei fascisti, la discriminazione più pesante e più violenta. È quella dei conformisti spaventati, insicuri dei loro sentimenti, sgomenti di fronte all’eros che scompagina la vita, chiusi a riccio attorno a un disamore che nessun dio vorrebbe mai ospitare nella propria casa, che è senza porte e senza inferriate.


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