Bertinotti replica al Vaticano: rispetto per le coppie di fatto *
«Mi dispiace che si usino da pulpiti così autorevoli delle frasi di scherno che toccano la condizione di vita di tante persone, una condizione spesso sofferente e deprivata di diritti». Il presidente della Camera, Fausto Bertinotti non lascia passare inosservate le parole dll cardinale Alfonso Lopez Trujillo, il presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia che aveva bollato l’annunciato disegno di legge dell’Unione sulle coppie di fatto, definendole «un capriccio». Bertinotti difende il programma con cui il centrosinistra ha vinto le elezioni: «Mi sembra un compromesso intelligente, rispettoso di tutte le culture del paese».
Il Vaticano, però, non accenna a frenare la sua offensiva contro il governo Prodi. L’agenzia dei vescovi Sir difende l’oltranzismo d’Oltretevere affermando che «non è accettabile che, invocando casi limite o situazioni singole, che possono essere tutelate nell’ambito del diritto privato, o interessi di questo o quel gruppo di pressione, si intacchino le architravi della società e ci si privi di quello slancio e di quella apertura al futuro che sola può venire dalle salde radici dei principi e dell’identità».
C’è voglia di addolcire le tensioni, ma anche disappunto, nella replica del vicepremier Massimo D’Alema : «L’allarme del Vaticano non è fondato. Riconoscere diritti negati a centinaia di migliaia di nostri connazionali non mette affatto in discussione la famiglia». Altro che attacco alla società, si tratta «i diritti di italiani, donne e uomini, che vivono insieme e hanno dei figli e che devono vedere riconosciuti i loro diritti anche se non intendono unirsi in matrimonio».
Esplicita è invece l’intenzione di smorzare le polemiche nelle parole del ministro per la famiglia Rosy Bindi: «Questa mia dichiarazione può rassicurare il Vaticano e i cattolici di questo paese. Non abbiamo nessuna intenzione di scardinare la famiglia», annuncia. Bindi spiega che il provvedimento che si sta preparando «riconosce i diritti delle persone e non le unioni civili. È il riconoscimento del primato della Costituzione sulla famiglia». No secco alla possibilità di adozione per le coppie gay.
Tutta politica la preoccupazione di Clemente Mastella: «Dopo lo stress della finanziaria il governo non può avere un altro stress per i Pacs, altrimenti assisteremmo alla lacerazione della maggioranza. Pertanto sui Pacs consiglio al governo di non esser protagonista di una vicenda che è tipicamente parlamentare».
* l’Unità, Pubblicato il: 11.12.06 Modificato il: 11.12.06 alle ore 18.45