Inviare un messaggio

In risposta a:
Al di là della trinità "edipica" - e "mammonica" ("Deus caritas est": Benedetto XVI, 2006)!!!!

LUCETTA SCARAFFIA E MARY ANN GLENDON: CONTRO IL FEMMINISMO, RILANCIANO LA VECCHIA "DIABOLICA ALLEANZA" CON LA CHIESA CATTOLICO-ROMANA. "NUOVA ALLEANZA"?!: A CONDIZIONE CHE ACCANTO A "MARIA" CI SIA "GIUSEPPE"!!! - a c. di Federico La Sala

Uscire dallo "stato di minorità" non significa mangiare un "piatto di lenticchie" ... né "sposare" il figlio!!!
venerdì 26 gennaio 2007
Un nuovo femminismo che tuteli la vita e non imiti soltanto i modelli maschili: un faccia a faccia ieri a Roma
Donne e Chiesa, nuova alleanza?
Nella storia del cristianesimo i primi casi di donne leader sul piano culturale e spirituale.
Per superare le incomprensioni è fondamentale proporre modelli di vera ed efficace complementarietà
Da Roma *
La Chiesa va d’accordo con le donne, ma non con il femminismo, se per femminismo intendiamo il movimento che si è sviluppato a partire dagli (...)

In risposta a:

> LUCETTA SCARAFFIA E MARY ANN GLENDON ---- Cattoliche vogliono un Parlamento ecclesiastico contro il monosessualismo (di Nicoletta Tiliacos).

giovedì 31 dicembre 2009

Cattoliche vogliono un Parlamento ecclesiastico contro il monosessualismo

di nic[oletta] til[iacos] (il Foglio, 29 dicembre 2009)

“Perché le diverse componenti che animano la chiesa, divise su tanti aspetti, hanno però in comune uno stupefacente silenzio sulla donna?”. La storica Emma Fattorini e la regista Liliana Cavani aprono così il loro intervento sull’ultimo Domenicale del Sole 24 Ore, con il quale lanciano l’idea di un Sinodo sulla donna.

Necessario, scrivono, per dare seguito alle grandi aspettative - che finora “non si può dire siano state onorate” - suscitate a suo tempo sia dall’enciclica “Mulieris dignitatem” (1988) di Giovanni Paolo II, sia dalla Lettera sul tema della collaborazione dell’uomo e della donna nella chiesa e nel mondo, indirizzata ai vescovi, nel 2004, dall’allora cardinale Joseph Ratzinger.

Da una parte l’affermazione wojtyliana del “genio femminile”, dall’altra la “stupefacente e sostanziale assenza delle donne - dice al Foglio Emma Fattorini - in momenti importanti come il convegno su Dio organizzato all’inizio di dicembre dal Comitato per il Progetto culturale della Cei.

Nel dibattito sulla bioetica, per esempio, questa assenza delle donne - l’incapacità stessa di pronunciare la parola ‘donna’ - significa un impoverimento assoluto. E’ una resa proprio a quell’astrattezza che tutti, a parole, vogliono combattere”. Proprio nei giorni di quel convegno è nata l’idea di riportare l’attenzione sulle promesse mancate.“Liliana Cavani e io - continua Fattorini - abbiamo quindi chiesto udienza al patriarca di Venezia, Angelo Scola, interlocutore attento e sensibile, come dimostra il suo libro su Maria, con cui abbiamo lungamente parlato.

Pochi giorni fa, Scola ha rilasciato a Marina Terragni, sul Corriere della Sera, un’intervista sul tema della differenza. In quell’occasione, ha detto che “Gesù le donne le ha scandalosamente ascoltate. E l’attenzione del Santo Padre non manca. Se vi è un problema, a questo proposito, nella chiesa, è lo stesso che esiste nella politica e nella società: e cioè il fatto che la questione del femminile non è pensata fino in fondo”.

Sul perché di tante resistenze, Fattorini pensa ci sia “un elemento di paura. L’idea che appena si dia un po’ di spazio alle donne, quelle rivendicheranno il sacerdozio. Ma è un alibi. Per questo abbiamo esplicitato nell’intervento che non è quel che si vuole. E poi c’è un approccio tutto di testa, disincarnato. Ci vuole una sede sapienziale che tenga presente anche il corpo, che tenga conto dei soggetti. E se ammetti il soggetto, ammetti il corpo, che è corpo di donna e di uomo”.

La storica Lucetta Scaraffia condivide l’idea che sia necessario riportare l’attenzione sulle donne nella chiesa, “ma più di un Sinodo, che significherebbe ancora una volta uomini che parlano di donne, penserei a un convegno vero, magari promosso dall’organizzazione delle superiore delle congregazioni femminili. I due terzi dei religiosi cattolici sono donne. Sono loro che prima di tutto devono raccontare che cosa fanno e che cosa propongono. Non certo per rivendicare il sacerdozio, ma per avere voce in capitolo nella vita della chiesa”.

“Oggi la suora deve essere lievito culturale”, ha detto suor Maria Barbagallo (per dodici anni superiora generale delle cabriniane) intervistata il 21 dicembre sull’Osservatore romano: “E infatti quello che manca è proprio l’apporto culturale delle donne - aggiunge Lucetta Scaraffia - mentre sono loro a far andare avanti la chiesa. E’ importante anche la voce delle laiche, ma penso sia fondamentale che si cominci a sentire la voce delle religiose. Spesso la loro visione è diversa da quella degli uomini, perché entrano diversamente in relazione con le situazioni - aggiunge Scaraffia - oltre al fatto che, non dovendo far carriera come vescovi e cardinali, in genere sono più libere, all’interno della chiesa. Troppo spesso, invece, sono considerate come assistenti o cameriere. Queste donne hanno moltissime cose da dire sui temi di cui discute la chiesa, mentre ora la loro voce non viene ascoltata”.

Silvia Guidi, giornalista dell’Osservatore romano e “memores domini” (laica che si richiama ai consigli evangelici di povertà, castità e obbedienza), pensa che “per affrontare il tema urgente delle donne nella chiesa, più che un Sinodo servirebbero un’enciclica o altri strumenti del magistero. Ora, secondo me, scontiamo un deficit culturale. Basterebbe ritornare alla storia della chiesa, per valorizzare le figure femminili


Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Titolo:

Testo del messaggio:
(Per creare dei paragrafi separati, lascia semplicemente delle linee vuote)

Link ipertestuale (opzionale)
(Se il tuo messaggio si riferisce ad un articolo pubblicato sul Web o ad una pagina contenente maggiori informazioni, indica di seguito il titolo della pagina ed il suo indirizzo URL.)
Titolo:

URL:

Chi sei? (opzionale)
Nome (o pseudonimo):

Indirizzo email: