Welby, il gip vuole procedere contro l’anestesista *
il dottor Riccio e Mina WelbyIl gip di Roma, La Viola, ha rigettato la richiesta di archiviazione per Mario Riccio, l’ anestesista Mario Riccio che ha interrotto la ventilazione meccanica a Piergiorgio Welby.
Il legale del medico comunica che i carabinieri di Cremona hanno notificato a Riccio l’ invito ad eleggere domicilio e nominare un difensore di fiducia in relazione al procedimento relativo alla morte di Piergiorgio Welby.
Il procuratore Giovanni Ferrara ed il sostituto Gustavo De Marinis, firmatari della richiesta di archiviazione non accolta dal gip, rimangono della loro idea: con l’interruzione della ventilazione meccanica a Piergiorgio Welby praticata dall’anestesista Mario Riccio - come scritto nel provvedimento inviato all’ufficio del gip il 6 marzo scorso - è stato attuato un diritto del paziente che «trova la sua fonte nella Costituzione e in disposizioni internazionali recepite dall’Ordinamento italiano e ribadito in fonte di grado secondario dal codice di deontologia medica». La decisione di non convalidare la richiesta di archiviazione è accolta con sopresa dall’anestesista e anche dai i radicali Marco Pannella e Marco Cappato che ricordano come «il collegio dei consulenti medici dopo l’autopsia sul cadavere di Piero Welby aveva dichiarato: "in conclusione è possibile affermare che l’irreversibile insufficienza respiratoria che ha condotto al decesso il signor Welby sia da attribuire unicamente alla sua impossibilità di ventilare meccanicamente in maniera spontanea a causa della gravissima distrofia muscolare da cui lo stesso era affetto"».
«Non comprendiamo perciò - proseguono Pannella e Cappato - anche se nel quadro del funzionamento della giustizia italiana non ci sorprendiamo, tutt’altro, quali considerazioni di altra natura abbiano portato il gip La Viola a rigettare la richiesta di archiviazione avanzata dal pubblico ministero». «Rinnoviamo a Mario Riccio il nostro profondo ringraziamento - proseguono i radicali -, anche a nome di Mina Welby, per aver accettato di fornire il suo contributo professionale ed umano all’azione della quale siamo, su indicazione di Piero, corresponsabili ideali e organizzatori materiali. Rivendichiamo infatti - proseguono i radicali - di avere concretamente operato per organizzare ed affermare il diritto costituzionalmente garantito di Welby ad interrompere il trattamento sanitario al quale era sottoposto, da lui considerato una tortura insopportabile». «Abbiamo lottato al fianco di Piero, in ogni sede e con le armi della nonviolenza. Se il dottor La Viola deciderà di formulare coattivamente l’imputazione, siamo pronti a continuare quella lotta nelle aule dei tribunali», concludono.
* l’Unità, Pubblicato il: 01.04.07, Modificato il: 01.04.07 alle ore 19.53