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Sulla spiaggia. Di fronte al mare...

CON KANT E FREUD, OLTRE. Un nuovo paradigma antropologico: la decisiva indicazione di ELVIO FACHINELLI - di Federico La Sala.

domenica 24 giugno 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] Con Freud, oltre - in una nuova direzione e in modo nuovo: contro le sfingi e contro l’imbalsamazione degli uomini come delle teorie.[...]
Sulla spiaggia, davanti al mare, tutto acquista un’altra dimensione e appare nella sua luce più propria: «Progetto infantile: svuotare il mare con un secchiello! O setacciarne la sabbia. Anche il progetto di Freud - prosciugare l’inconscio, come la civiltà ha prosciugato lo Zuiderzee - è infantile»[62]. I libri di Aristotele stanno al gran libro (...)

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> CON KANT E FREUD, OLTRE. Un nuovo paradigma antropologico --- La vita prenatale e la nascita dell’intersoggettività.

giovedì 24 aprile 2014

L’“errore” di Freud sui bambini

La ricerca di Ammaniti e Gallese sulla genesi dell’intersoggettività

“Comincia con la vita prenatale”

di Paolo Legrenzi (la Repubblica, 24.04.2014)

Freud pensava che il bambino molto piccolo fosse come un uccelletto, rinchiuso entro un guscio, felice con la sua riserva di cibo, isolato dagli stimoli del mondo esterno. Massimo Ammaniti e Vittorio Gallese mostrano che le cose non stanno così. L’uso dei metodi più diversi permette di costruire un’affascinante sintesi degli studi su La nascita dell’intersoggettività (che è anche il titolo del loro libro), del formarsi cioè di relazioni tra figli e genitori dal periodo prenatale fino all’infanzia.

Il saggio mescola la tradizione neuropsicologica, di cui Gallese è un esponente internazionale, con gli studi clinici, di cui Ammaniti è un ricercatore altrettanto affermato. I risultati smentiscono l’idea dell’uccelletto nel nido. Per esempio, abbiamo l’esame e la codifica delle reazioni di un padre e di una madre, seduti uno vicino all’altro, di fronte all’ecografia del loro figlio. Possono vedere sullo schermo i movimenti parziali del feto, cogliendo l’intenzionalità dei gesti e, talvolta, addirittura imitandoli inconsapevolmente. Il bambino diventa, durante la gravidanza, una sorta di “compagno segreto”, prendendo in prestito il titolo di un racconto di Joseph Conrad (1909).

Le ricerche di Massimo Ammaniti e Vittorio Gallese mostrano che nasciamo già predisposti per molte abilità di natura motoria. I linguisti giocano una partita più facile, nel senso che possono interagire con delle persone “parlanti”. Più difficili da studiare sono la fase prenatale e l’infanzia di un bimbo. E tuttavia, negli ultimi trent’anni, l’ingegnosità dei ricercatori e i progressi delle tecniche non invasive hanno permesso di scandagliare i primi meccanismi della comunicazione, quelli ancorati al corpo.

Per esempio, Merle Fairhurst, e altri ricercatori di Oxford, stanno facendo esperimenti servendosi di una sorta di pennello. Si possono modificare temperatura, flessibilità e altre caratteristiche dei peli del pennello, misurando così l’attenzione e il gradimento del bambino quando il pennello - più o meno veloce, caldo o flessibile - è fatto passare sul suo braccio. L’infante di nove mesi mostra di saper distinguere con grande finezza i casi in cui il pennello si muove poco delicatamente, oppure quelli in cui non ha la temperatura giusta. Questa capacità di discriminazione sembra innata, giacché i bambini di questa età non sono mai stati probabilmente sottoposti a carezze sgraziate.

Dal lato opposto della relazione, quello delle emozioni dei genitori, le nuove tecniche, di cui Gallese è un pioniere, registrano i diversi livelli di attività delle varie zone del cervello mentre la madre osserva immagini del proprio bambino e quelle di bambini sconosciuti. La maggiore concentrazione allo scopo di comprendere le emozioni dei propri figli, corrispondente ad attivazioni neurali più intense, conferma la teoria dell’attaccamento. Bowlby, fin dagli anni Cinquanta del secolo scorso, aveva individuato, nei primi mesi di vita, una predisposizione biologica volta a creare un legame con la figura materna.

L’importanza di questo saggio non si limita alle ricerche originali sulla nascita dell’intersoggettività, ma testimonia anche il superamento del Novecento. Nel secolo scorso, le varie psicologie si erano sviluppate per scuole indipendenti: la psicoanalisi da una parte, la neuropsicologia da un’altra, la psicologia sperimentale da un’altra ancora. Questa storia è finita, speriamo per sempre: merito di ricercatori come Ammaniti e Gallese.


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