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Gioacchino da Fiore

LA COSTITUZIONE E DANTE. LA "DIVINA COMMEDIA", UN MUSICAL DEL VATICANO!? LODEVOLE INIZIATIVA, MA NELLA "CLARITAS" - e con i piedi sulla "roccia" ("rock")!!! SE LA GERARCHIA DELLA CHIESA "CATTOLICA" VUOLE SCIACQUARE I SUOI "PANNI IN ARNO", DEVE APRIRE BENE E PRIMA "GLI OCCHI" ALLA LUCE DEI "DUE SOLI" E DELLA NOSTRA "BIBBIA CIVILE"!!! -a cura di pfls

Solo con Giuseppe, Maria è Maria e Gesù è Gesù. Questa la fine della "tragedia", e l’inizio della " Divina Commedia"!!! LA "SACRA FAMIGLIA" DELLA GERARCHIA CATTOLICO-ROMANA E’ ZOPPA E CIECA: IL FIGLIO HA PRESO IL POSTO DEL PADRE "GIUSEPPE" E DELLO STESSO "PADRE NOSTRO" ... E CONTINUA A "GIRARE" IL SUO FILM PRE-ISTORICO PREFERITO, "IL PADRINO"!!!
venerdì 5 gennaio 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] La Divina Commedia diventa un musical targato Vaticano. Titolo del musical, La Divina Commedia, l’Opera; sottotitolo: "L’uomo che cerca l’amore". La prima assoluta sarà rappresentata - col patrocinio del Vaticano, del Senato e della Camera dei deputati - "in autunno in un grande teatro di Roma", annuncia Riccardo Rossi, direttore generale di Nova Ars, la società produttrice dell’opera. Dopo, inizierà una lunga tournée attraverso i più grandi teatri italiani e che toccherà anche (...)

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> LA COSTITUZIONE E DANTE. LA "DIVINA COMMEDIA", UN MUSICAL DEL VATICANO!? LODEVOLE INIZIATIVA, MA NELLA "CLARITAS" - e con i piedi sulla "roccia" ("rock")!!! ---- APRIRE BENE E PRIMA "GLI OCCHI" ALLA LUCE DEI "DUE SOLI" - ri-conoscere l’ amore ("charitas") e il dia-logos di Giuseppe e Maria - per ri-trovare la via della libertà e della verità ("Logos", non "Logo") e vivere tutti e tutte, come figli e figlie di Dio.

venerdì 2 novembre 2007

«Vivere come figli di Dio, via di libertà» *

l’angelus

Il Pontefice: la santità non è privilegio per pochi eletti ma vocazione di ogni uomo

Alle ore 12 di ieri, solennità di Tutti i Santi, Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo apostolico vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli e i pellegri­ni convenuti in Piazza San Pietro. Queste le parole del Papa nell’introdurre la preghiera mariana.

Cari fratelli e sorelle!

Nell’odierna solennità di Tutti i San­ti, il nostro cuore, oltrepassando i confini del tempo e dello spazio, si dilata al­le dimensioni del Cielo. Agli inizi del Cri­stianesimo, i membri della Chiesa veniva­no chiamati anche «i santi». Nella Prima Let­tera ai Corinzi, ad esempio, san Paolo si ri- C volge «a coloro che sono stati santificati in Cristo Gesù, chiamati ad essere santi insie­me a tutti quelli che in ogni luogo invoca­no il nome del Signore nostro Gesù Cristo» ( 1 Cor 1,2). Il cristiano, infatti, è già santo, perché il Battesimo lo unisce a Gesù e al suo mistero pasquale, ma deve al tempo stesso diventarlo, conformandosi a Lui sempre più intimamente. A volte si pensa che la santità sia una condizione di privilegio riservata a pochi eletti. In realtà, diventare santo è il compito di ogni cristiano, anzi, potremmo dire, di ogni uomo! Scrive l’Apostolo che Dio da sempre ci ha benedetti e ci ha scelti in Cristo «per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità» ( Ef 1,3-4). Tutti gli es­seri umani sono pertanto chiamati alla san­tità che, in ultima analisi, consiste nel vive­re da figli di Dio, in quella «somiglianza» con Lui secondo la quale sono stati creati. Tutti gli esseri umani sono figli di Dio, e tutti de­vono diventare ciò che sono, attraverso il cammino esigente della libertà. Tutti Iddio invita a far parte del suo popolo santo. La «Via» è Cristo, il Figlio, il Santo di Dio: nes­suno giunge al Padre se non per mezzo di Lui (cfr Gv 14,6).

Sapientemente la Chiesa ha posto in stretta successione la festa di Tutti i Santi e la Commemorazione di tutti i fedeli defunti. Alla nostra preghiera di lode a Dio e di venerazione degli spiriti beati, che oggi la liturgia ci presenta come «una mol­titudine immensa, che nessuno poteva con­tare, di ogni nazione, razza, popolo e lin­gua » ( Ap 7,9), si unisce la preghiera di suf­fragio per quanti ci hanno preceduto nel passaggio da questo mondo alla vita eter­na. Ad essi domani dedicheremo in modo A speciale la nostra preghiera e per essi cele­breremo il Sacrifico eucaristico. In verità, o­gni giorno la Chiesa ci invita a pregare per loro, offrendo anche le sofferenze e le fati­che quotidiane affinché, completamente purificati, essi siano ammessi a godere in e­terno la luce e la pace del Signore.

Al centro dell’assemblea dei Santi, ri­splende la Vergine Maria, «umile ed alta più che creatura» (Dante, Para­diso, XXXIII, 2). Ponendo la nostra mano nella sua, ci sentiamo animati a cammina­re con più slancio sulla via della santità. A Lei affidiamo il nostro impegno quotidiano e La preghiamo oggi anche per i nostri cari defunti, nell’intima speranza di ritrovarci un giorno tutti insieme, nella comunione gloriosa dei Santi.

Benedetto XVI

* Avvenire, 02.11.2007


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