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Dibattito

Risposta di Vincenzo Tiano a Biasi nell’ambito di una discussione su ambiente, guerra e politica, con la partecipazione di Biagio Simonetta

Il dibattito prende le mosse dall’albero di Natale del Papa
venerdì 5 gennaio 2007 di Vincenzo Tiano
Per leggere l’articolo che ha originato il dibattito e i successivi interventi clicca qui
Caro Biasi, ma quale generosità? Quella dei politici calabresi a farsi i belli dal Santo Padre mentre la Calabria va al macello in tutti i sensi - politico, morale ed economico? Se avesse rifiutato (con l’eleganza di chi non si lascia “corrompere”) non mi avrebbe offeso, anzi avrebbe invertito una tendenza che non mi piace affatto. Capisco che sono altri i veri problemi dell’umanità, ma (...)

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sabato 6 gennaio 2007

"...E ricordiamo nei banchetti festivi di questi giorni la parola del Signore: "Quando offri un banchetto, non invitare quanti ti inviteranno a loro volta, ma invita quanti non sono invitati da nessuno e non sono in grado di invitare te" (cfr Lc 14,12-14). E questo significa, appunto, anche: Quando tu per Natale fai dei regali, non regalare qualcosa solo a quelli che, a loro volta, ti fanno regali, ma dona a coloro che non ricevono da nessuno e che non possono darti niente in cambio. Così ha agito Dio stesso: Egli ci invita al suo banchetto di nozze che non possiamo ricambiare, che possiamo solo con gioia ricevere. Imitiamolo! Amiamo Dio e, a partire da Lui, anche l’uomo, per riscoprire poi, a partire dagli uomini, Dio in modo nuovo!"

(OMELIA DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI, Santa Messa di Mezzanotte 2006, Solennità del Natale)

Caro Vincenzo, ti chiedo innanzitutto perdono se ti ho scritto con toni che ti sono sembrati offensivi, ma io non sono un estimatore dell’arte della diplomazia, perchè penso che chi ama davvero il prossimo non fa "il diplomatico", ma dice le cose come stanno, senza giri di parole, senza usare artifici linguistici, senza prese in giro ("Che il vostro parlare sia chiaro: si, sì, no, no!").

Ho introdotto un passo dell’omelia di Natale del Papa per dirti che sono d’accordo con te: bisogna essere amanti dei poveri, degli ultimi, delle puttane (quelle sfruttate, difese per esempio da Don Benzi, e non naturalmente di quelle che scelgono liberamente la "professione") per vivere e non solo proclamarlo, il vangelo. Per farlo, però, corriamo il rischio di diventare ipocriti. Lo corriamo quando abbracciamo una ideologia, un partito politico, un personaggio in vista (politico, filosofo, cantante che sia).

Sono come te contro ogni forma di violenza, se non quella che costringe ad autodifendere la propria incolumità, così come la incolumità degli indifesi, degli innocenti, dei deboli.

Amo la natura, perchè espressione della Gloria divina. Amo gli animali, creature pure loro di Dio. Sono contro la vivisezione. Ma sono anche contro l’"adorazione" dei nostri amici a quattrozampe da parte di persone che, innalzando le povere bestioline come trofei, degradano il prossimo e loro stesse nello spreco di denaro.

Io, caro Vincenzo, la macchina non ce l’ho da sei anni, mi faccio anche 10-12 km per andare in un negozio e risparmiare qualcosa. Mangio il necessario e non mi abbuffo mai, neppure a Natale o a Capodanno. Conosco la fame (quella vera, che non ti fa dormire la notte, che ti prende alla bocca delllo stomaco e ti fa contorcere), ho conosciuto e ho vissuto con gli extra-comunitari, conosco l’arroganza e il razzismo tutto italiano nei confronti dei negri. Ho molti anni più di te e, probabilmente, anche di chi mi definisce "aizzatore di folle".

Quindi, non scrivo per "sentito dire", ma per "sentito" (sperimentato) sulla mia pelle. Attraverso questo "mio sentire" mi arrogo il diritto di criticare chi, per il taglio di un albero, sbandiera al vento sprechi, ingiustizie, colpe e ommissioni, che personalmente trovo ridicole, quando leggo sui quotidiani che per Natale ogni famiglia italiana ha speso 750 Euro per cibarsi (6 miliardi di Euro in totale).

Cordiali saluti a te, al mio omonimo e all’"Orlando Furioso".


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