VATICANO "Doverosa obiezione di coscienza di medici e politici" *
CITTA’ DEL VATICANO. È necessaria una mobilitazione e che si estenda anche a livello politico in difesa della vita umana. È quanto si legge nella dichiarazione finale della XIII Assemblea della Pontificia accademia per la vita diffusa oggi dalla Sala Stampa vaticana.
Recita il documento: è doverosa una «coraggiosa obiezione di coscienza, da parte di medici, infermieri, farmacisti e personale amministrativo,giudici e parlamentari, ed altre figure professionali direttamente coinvolte nella tutela della vita umana individuale, laddove le norme legislative prevedessero azioni che la mettono in pericolo»: lo sostiene la Pontificia Accademia per la Vita, nella dichiarazione finale dell’Assemblea generale.
«Le esigenze specifiche della coscienza cristiana - afferma nella dichiarazione - trovano il loro banco di prova nell’applicazione alle professioni sanitarie, allorquando si trovino di fronte al dovere di proteggere la vita umana e di fronte al rischio di trovarsi in situazioni di cooperazione al male nell’applicazione dei doveri professionali».
«Ma, allo stesso tempo - rileva la Pontificia Accademia per la Vita - va anche messo in rilievo come il ricorso all’obiezione di coscienza avvenga, oggi, in un contesto culturale di tolleranza ideologica, che talvolta, paradossalmente, tende a non favorire l’accettazione dell’esercizio di questo diritto, in quanto elemento ’destabilizzantè del quietismo delle coscienze».
«Naturalmente - conclude la dichiarazione - sussiste il dovere di opporre la stessa obiezione di coscienza di fronte ad ogni intervento medico o di ricerca che preveda la distruzione di vite umane».
* La Stampa, 16/3/2007 (14:17)