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La vatican-gelizzazione del mondo!!!

PEDOFILIA E POLITICA DELLA MENZOGNA. CHE BELLA "DOVEROSA OBIEZIONE DI COSCIENZA"!!! LA PERDITA TOTALE DI CREDIBILITA’ E LA CATASTROFE DEL VATICANO. "Come se Dio non ci fosse"!!! Gesù!!! Nel maggio del 2001, il Cardinale Joseph Ratzinger, l’attuale SANTO PADRE, inviò una lettera confidenziale a tutti i vescovi cattolici per proteggere la Chiesa nascondendo gli abusi sessuali sui bambini !!! Un articolo di Jamie Doward, dal "Guardian".

domenica 18 marzo 2007 di Maria Paola Falchinelli
[..] Della lettera di Ratzinger si è fatto riferimento in una causa avviata contro una chiesa del Texas all’inizio di quest’anno, a difesa di due giovani vittime di abusi. I legali hanno accusato Ratzinger di aver cospirato per ostacolare il corso della giustizia.
Daniel Shea, il legale delle due vittime che ha divulgato la lettera, ha affermato: “La lettera si commenta da sola. Bisognerebbe chiedersi: perché mai il segreto sulle indagini deve rimanere così a lungo? È un’ostruzione (...)

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> PEDOFILIA E POLITICA DELLA MENZOGNA. CHE BELLA "DOVEROSA OBIEZIONE DI COSCIENZA"!!! LA PERDITA TOTALE DI CREDIBILITA’ E LA CATASTROFE DEL VATICANO. "Come se Dio non ci fosse"!!! Gesù!!! Nel maggio del 2001, il Cardinale Joseph Ratzinger, l’attuale SANTO PADRE, inviò una lettera confidenziale a tutti i vescovi cattolici per proteggere la Chiesa nascondendo gli abusi sessuali sui bambini !!! Un articolo di Jamie Doward, dal "Guardian".

domenica 8 aprile 2007

Le testimonianze

-  "Mi fece spogliare in camera
-  ero soltanto una ragazzina"

"Allora ero assolutamente incapace di una scelta libera" *

FIRENZE - Ecco alcune testimonianze raccolte dalle vittime degli abusi avvenuti nella parrocchia fiorentina. "Per vent’anni ho completamente rimosso tutto", racconta una di loro, oggi quarantacinquenne, sposata con figli, seguita dall’associazione Artemisia per le donne abusate. Le "immagini" di allora le tornano agli occhi solo pochi anni fa, all’improvviso, "durante una terapia". Il primo abuso comincia quando ha dieci anni. "Il "priore" mi chiamava su, nel suo studio o nella camera da letto, mi faceva spogliare e mi spiegava come, negli atti che mi avrebbe chiesto, si sarebbe realizzata la più piena comunione eucaristica". Le dice "di pensare alla Madonna, che aveva avuto Gesù a dodici anni, che ero la diletta del Cantico dei Cantici e che quello che avveniva fra noi era lo stesso che avveniva nel giardino dell’Eden". Ripensandoci, B. dice di provare tuttora "attacchi di vomito". I rapporti vanno avanti per quindici anni. "Ero assolutamente incapace di una scelta libera e consapevole".

Anche D. A., oggi quarantenne, a un certo punto diventa la "diletta" dal "priore": "Avevo diciassette anni, è andata avanti finché mi sono sposata" ricorda. "Mi diceva che io avevo bisogno di affetto e che lui poteva darmelo. In nome di Gesù cominciò ad abbracciarmi...". Quando si fidanza, però, D. comincia a chiedersi "perché il priore impedisse a una coppia non sposata anche solo di parlare fra sé, quando con lui si potevano fare quelle cose". Ma il coraggio di parlare del suo passato lo trova solo nel 2004, incontrando alcune ex compagne di allora.

L. A., quarantaquattro anni, artigiano, una moglie e un figlio, è uno dei ragazzi prescelti dal sacerdote a far parte del futuro clero della "vera chiesa". "Prima di una partita di calcio - racconta - mi chiamò e mi disse che "quelli lassù" mi avevano prescelto per fare il sacerdote. Scoppiai in un pianto dirotto, ma il priore disse che se avessi rifiutato mi avrebbe cacciato per sempre dalla parrocchia". Che voleva anche deludere una famiglia legatissima al sacerdote: "Mio padre lo frequentava fin da piccolo, lui si era offerto di aiutarci. Decideva tutto per noi". Fino a farsi consegnare beni e denaro da usare, spiegava, "per costruire la futura chiesa. Alla nostra famiglia, diceva che avrebbe pensato Gesù". L. accetta di entrare in seminario. "Non avevo la forza per oppormi" racconta. La crisi esplode al terzo anno di teologia. Il "priore" lo accusa di essere "una pentola marcia", ma lui abbandona. E, fra mille difficoltà, si ricostruisce la vita.

* la Repubblica, 8 aprile 2007


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