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Terra !!!

ITACA - di KONSTANTINOS KAVAFIS. Una lezione sul significato di ogni "Odissea" e di tutte le "Itache".

lunedì 15 gennaio 2007 di Maria Paola Falchinelli
ITACA (ΙΘΑΚΗ) *
Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sara` questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
ne’ nell’irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l’anima non te li mette contro.
Devi augurarti che (...)

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> ITACA --- ODISSEA (CANTO VI, 1265-1292). La Morte sogna la vita (di Nikos Kazantzakis - trad. di N. Crocetti).

venerdì 4 dicembre 2020

La Morte sogna la vita

di Nikos Kazantzakis *

La Morte viene a coricarsi al fianco di Ulisse;
-  ha vagato tutta notte e ha le palpebre pesanti,
-  vuole stendersi in riva al fiume con il vecchio amico
-  all’ombra dell’agnocasto, dormire anche lei un poco;
-  posa lievemente le mani ossute sul petto dell’Arciere,
-  e cosė avvinta la valorosa coppia si addormenta.
-  Dorme la Morte, e sogna che esistano uomini vivi,
-  che sulla terra s’innalzino case, palazzi e regni,
-  che sorgano giardini fioriti, e che alla loro ombra
-  passeggino donne nobili e cantino le schiave.
-  Sogna che sorga il sole, e che la luna illumini,
-  che giri la ruota della terra, e che ogni anno porti
-  erbe e fiori, frutti d’ogni sorta, piogge dolci e neve;
-  che la ruota giri ancora, e che la terra si rinnovi.
-  La Morte ride di nascosto, lo sa ch’č solo un sogno,
-  vento multicolore, fantasia della mente stanca,
-  e tollera imperturbabile che l’incubo la assilli.
-  Pian piano la vita si fa sfrontata, la ruota prende slancio;
-  la terra avida apre le viscere alla pioggia e al sole,
-  infinite uova si schiudono, il mondo brulica di vermi;
-  si muovono folti eserciti, uomini, uccelli, fiere,
-  e pensieri, si avventano per divorare la Morte.
-  Una coppia di umani si rannicchia nelle sue nari,
-  accende il fuoco e lo attizza per prepararsi il pranzo,
-  e sul suo labbro appende la culla del neonato.
-  Ha un solletico sulle labbra, formicolano le nari,
-  la Morte si scuote all’improvviso e svanisce il sogno.
-  Nel sonno fulmineo ha avuto un incubo: la vita.

*

Canto VI, 1265-1292

poesia tratta da: Odissea di Nikos Kazantzakis , Crocetti Editore


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