di Salvatore Viglia
Consapevolezza, sì, di un accadimento ineluttabile. Resta l’astio e quello.il giuramento e poi il dolore e la somma dei dolori che, negli anni, ricorda il conflitto oramai ripulito da olezzi e macchie. Indelebile nelle coscienze. Una specie di riverbero lamentoso, ostinato e persistente.
Se ne prescinde con disinvoltura quando il cuore si avvicina al perdono e la ragionevolezza sembra prendere il sopravvento. Sembra, perché il ricordo, la somma dei ricordi, inonda, anche (...)
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