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Doomsday Clock.... Fine della Storia o della "Preistoria"?

TROIA, L’OCCIDENTE, E IL PIANETA TERRA. PER LA PACE PERPETUA. COMMENTO APOCALYPTICO DI SCUOLA GIOACHIMITA, DANTESCA, KANTIANA, E MARXIANA - a cura del prof. Federico La Sala

J. Chirac, alla conferenza dei «Cittadini della Terra»: «Siamo alla soglia dell’irreversibile» (2007).
venerdì 19 gennaio 2007 di Maria Paola Falchinelli
TROIA, L’OCCIDENTE, E IL PIANETA TERRA. Commento apocalyptico di scuola gioachimita, dantesca, kantiana, e marxiana
Roma soggiogò la Grecia,
la Grecia soggiogò Troia,
ma Troia soggiogò la Grecia,
soggiogò Roma,
e tutta la Terra.
Non sarà niente di previsto!
Hitler, il Vietnam saranno niente a confronto.
La violenza subita e immagazzinata da secoli
nel nostro corpo - terrestre!,
tenuta a bada da catene sempre più solide,
infine eromperà.
L’inimmaginabile!
Chi sogna l’età dell’oro? Chi (...)

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> TROIA E L’OCCIDENTE. PER LA PACE PERPETUA. COMMENTO APOCALYPTICO DI SCUOLA GIOACHIMITA E DANTESCA - a cura del prof. Federico La Sala

mercoledì 17 gennaio 2007

Apocalisse nucleare: gli scienziati mettono avanti l’orologio

di Gaia Rau *

Attenzione, mancano cinque minuti alla mezzanotte. Non è la favola di Cenerentola ma la vicenda, ben più drammatica, dell’intera umanità: perché per mezzanotte si intende la catastrofe atomica, la fine del mondo, l’estinzione della razza umana. Ad annunciarlo è il Bollettino degli Scienziati Atomici, l’organizzazione non governativa statunitense che dal 1947 calcola il grado di rischio atomico dell’umanità trasponendolo sulle lancette di un quadrante simbolico che in tutto il mondo è conosciuto come il Doomsday Clock, l’Orologio dell’Apocalisse.

Dalle 15.30 (ora italiana) di mercoledì 17 gennaio, la fine del mondo è ufficialmente più vicina. Le lancette sono state spostate dalle 23.53 (dove erano posizionate dal 2004) alle 23.55. I due minuti in meno che ci separano dal disastro sono dovuti, secondo gli scienziati, alla minaccia di una «seconda era nucleare», ma anche a quella posta dal cambiamento climatico. Dunque i recenti esperimenti nucleari nord coreani e gli analoghi programmi iraniani, oltre che la mancata riduzione delle testate nucleari da parte di Russia e Stati Uniti (duemila di queste in stato di pronto al lancio), in un contesto storico-politico che non è certamente quello della guerra fredda, ma che vede pericolosamente ben più probabile un conflitto in scenari più limitati, ad esempio tra India e Pakistan. Ma anche i mutamenti climatici dovuti al surriscaldamento globale, e il loro effetto «a cascata» sull’intero ecosistema terrestre. A questo proposito, il noto astrofisico Stephen Hawking ha ricordato come i cambiamenti climatici costituiscano una minaccia ben più grave di quanto non lo sia il terrorismo: «in quanto cittadini del mondo, abbiamo il dovere di avvertire l’opinione pubblica dei rischi inutili con i quali dobbiamo convivere ogni giorno».

L’orologio venne avviato alle 23.53 nel 1947, durante la guerra fredda, e venne successivamente spostato avanti o indietro a seconda dello stato del mondo e della prospettiva di un conflitto nucleare. Il suo orario è stato regolato diciassette volte. Il periodo in cui le lancette sono state più vicine alla mezzanotte (due minuti) fu tra il 1953, con il test delle armi termonucleari da parte di Stati Uniti e Unione Sovietica, e il 1960. Quello più «sicuro» (23.43) è stato invece tra il 1991, quando entrò in vigore il trattato di riduzione degli armamenti atomici START, (Strategic Arms Reduction Treaty) e il 1995.

* l’Unità, Pubblicato il: 17.01.07, Modificato il: 17.01.07 alle ore 19.45


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